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Referendum costituzionale. L’Anpi prende posizione, incontro a Borgo

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Referendum costituzionale. L’Anpi prende posizione, incontro a Borgo Referendum costituzionale. L’Anpi prende posizione, incontro a Borgo © n.c.
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Perché siamo chiamati a votare e per cosa si vota? In occasione del Referendum popolare che probabilmente ci chiamerà ai seggi il prossimo ottobre, relativo alla revisione della Costituzione Italiana prevista dal ddl Boschi, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) ha organizzato un incontro pubblico con i cittadini presso la Sala “Pio La Torre” a Borgo San Lorenzo per venerdì 13 maggio. Nel corso dell’evento l’ANPI, forte sostenitrice del “NO” alla riforma costituzionale, perseguirà l’obiettivo di generare un confronto ed un dialogo relativo alla questione, favorendo così il diffondersi di un’informazione precisa e dettagliata, necessaria per votare in piena consapevolezza. Il confronto fra i cittadini sarà accompagnato da una serie di interventi facenti capo a diverse realtà sociali e non solo, così da permettere una visione a tutto tondo di come questo tema venga percepito ed analizzato dalla popolazione. L’Associazione prende ovviamente una propria dura posizione, opponendosi ai cambiamenti che verrebbero introdotti in caso di una vittoria del “SI” al Referendum, ed invocando la difesa della Carta Costituzionale su cui si fonda il funzionamento del nostro paese. Importante, dunque, è favorire un voto consapevole da parte del cittadino, un voto che sia il più informato possibile, soprattutto vista l’importanza del tema su cui saremo tutti chiamati ad esprimerci. La vicenda, in effetti, ha spesso sollevato domande e perplessità, ed anche molta della propaganda che viene fatta (a favore o in netta opposizione della riforma che porta il nome del ministro Boschi) è spesso faziosa e poco chiara. Per quanto possiamo, cerchiamo dunque di chiarire un paio di punti fissi da cui poi eventualmente tratte le nostre personali conclusioni. Anzitutto perché veniamo chiamati a votare? Ebbene, per quanto riguarda questo tipo di riforme, l’articolo 138 della nostra Costituzione prevede che queste vengano sottoposte a referendum se, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, un quinto dei membri di una Camera, cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali ne presentano domanda. Questo a meno che la legge non sia stata approvata da più di 2/3 del Parlamento. Non è questo però il caso del ddl Boschi, che ha ottenuto, il 12 aprile 2016, 361 voti favorevoli e l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni di Forza Italia, Sinistra Italiana, M5s e Lega Nord. Si decide dunque in questo caso di lasciare al popolo la possibilità di accettare o meno questa revisione costituzionale, rendendo così l’approvazione o il rifiuto di questa un’autentica scelta di volontà popolare. Altra domanda che può assalire chiunque riguarda il tema più nello specifico, ossia per cosa siamo chiamati a votare? Una risposta perfettamente esaustiva non troverebbe spazio fra queste righe ma, per rispondere sinteticamente, siamo chiamati a votare riguardo ad una riforma costituzionale che prevede di modificare 41 articoli della Costituzione, andando di fatto: ad abolire il nostro cosiddetto bicameralismo perfetto; a cambiare la composizione del Senato, le sue funzioni ed il metodo di selezione dei relativi onorevoli; ed infine ad introdurre un nuovo Federalismo con l’abolizione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni ed alcune competenze proprie dello Stato. Altri cambiamenti riguardano la Corte Costituzionale ed il Presidente della Repubblica. Riteniamo che l’argomento sia particolarmente rilevante per tutta la popolazione italiana e che sia nell’interesse di tutti accrescere la propria conoscenza a riguardo, così da poter votare consapevoli delle scelte fatte. Per questo invitiamo alla partecipazione dell’evento citato in capo all’articolo, qualunque sia la vostra posizione a riguardo, in quanto riteniamo possa essere un’occasione di forum cittadino ed un modo per accrescere la propria consapevolezza civica.

 

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