Si svolgerà Mercoledì 25 settembre, alle ore 17:30, presso il Progetto Arcobaleno in via del Leone 9 (Comune di Firenze), un'assemblea cittadina organizzata da Periferie al centro e dal suo giornale "Fuori Binario", un'assemblea cittadina che chiama all'appello tutti coloro che vorranno impegnarsi nella costruzione di un reddito di sussistenza per le fasce più fragili, garantire un supporto alimentare e dare una residenza a chi non ce l'ha.
Proprio il tema della residenza sarà di particolare rilievo, in particolare ci si concentrerà sul tema delle "residenze fittizie" dette anche "residenze virtuali". Si tratta di luoghi che vengono messi a disposizione dei senza dimora in modo che possano essere registrate come luoghi di residenza, ad esempio la stessa associazione Periferie al centro a messo a disposizione il proprio numero civico perché possa essere eletto a "residenza virtuale" da chi ne ha bisogno.
Quello alla residenza virtuale è, infatti, un diritto soggettivo e non concessorio che anche il Comune di Firenze riconosce e tutela. Infatti, all'interno del sito istituzionale dello stesso si trova scritto: "L'iscrizione all'anagrafe dei residenti nel Comune di Firenze consente al cittadino senza dimora di richiedere la carta di identità, di accedere all’assistenza sanitaria e di ottenere tutti i documenti e i benefici per i quali la residenza anagrafica è condizione necessaria".
Come ricorda l'associazione Avvocati di strada, che collabora con periferie al centro, non solo quello alla residenza è un diritto sancito dalla Costituzione ma senza questo diritto un cittadino non può vedersi riconosciuta tutta una serie di altri diritti (civili, politici e sociali) che nella nostra carta costituzionale sono riportati.
Tra i diritti preclusi a chi non ha residenza vi sono: il diritto al lavoro, per cui chi non ha residenza non può aprire partita IVA o iscriversi a un Centro per l'Impiego; il diritto alla salute, per cui i senza dimora non possono ricevere la tessera sanitaria né accedere al Servizio Sanitario Nazionale se non per cure di primo soccorso; il diritto di voto perché senza dimora non si appartiene a nessuna circoscrizione elettorale; il diritto all'assistenza sociale poiché chi non ha una residenza non ha accesso ai servizi di welfare locale né tantomeno può percepire una pensione e il diritto alla difesa dal momento che chi è senza dimora non ha diritto a essere difeso gratuitamente in sede legale e giuridica.