Rifle. Stamani sciopero contro i licenziamenti: la nota della Cgil © n.c.
In merito alla vicenda che OK!Mugello ha anticipato già ieri (clicca qui per il nostro articolo) una nota del sindacato Filtem Cgil di questa mattina (martedì 3 ottobre) spiega che i lavoratori sono in sciopero. Eccola:
Barberino di Mugello- 03 ottobre 2017 - Questa mattina i cancelli della RIFLE a Barberino di M.llo faranno da sfondo alla protesta dei lavoratori. La mobilitazione scaturisce a fronte dei licenziamenti comunicati nella giornata di ieri, lunedì 2 ottobre, senza alcun preavviso, a tre dipendenti della sede di Barberino nella quale risultano occupati circa 36 dipendenti dei 180 comlpessivi sul territorio nazionale. Decisione inaspettata che viene da un'azienda che tra l'altro aveva recentemente visto l’ingresso di un fondo di investimenti, spiega Alessandro Picchioni della Filctem Cgil, eravamo in attesa di essere convocati per conoscere il piano di rilancio, con l’ingresso del nuovo fondo contavamo di esserci messi alle spalle la fase più critica e invece ci troviamo davanti ad questa decisione inaccettabile. I lavoratori sono stati licenziati per motivi economici senza che l’azienda si curasse di dare una ben che minima spiegazione e provasse una ricollocazione in altre posizioni organizzative. La motivazione del gesto quindi sarebbe semplicemente il fatto che all'interno dell'azienda sia venuta meno la necessità delle funzioni svolte dalle tre persone in questione. Fatto ancora più strano che la Rifle, pur nelle mille difficoltà affrontante in tanti anni, non aveva mai usato tali modalità nel rapporto con i dipendenti, con il sindacato e con il territorio, conoscendo la famiglia Fratini c’è da chiedersi se fossero a conoscenza della gestione di questi licenziamenti. Dobbiamo pensare, si chiede Picchioni, che questo sia un primo segnale che la nuova gestione di Rifle ha dato ai suoi dipendenti? E ancora, è questo un primo segnale di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi? I lavoratori temono che l'episodio possa ripetersi e hanno tutte le intenzioni di fermare questo tipo di procedimenti, perché sono "un attacco diretto alla dignità dei lavoratori.
