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Roberta Bruzzone: Non ho mai creduto all’ipotesi Pacciani mostro. Nè tantomeno ai compagni di merende

La pistola.

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Roberta Bruzzone: Non ho mai creduto all’ipotesi Pacciani mostro. Nè tantomeno ai compagni di merende Roberta Bruzzone: Non ho mai creduto all’ipotesi Pacciani mostro. Nè tantomeno ai compagni di merende
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Nell’ottobre del 1984 in una informativa dei CC della compagnia di Borgo San Lorenzo, si ipotizzò che l’arma Beretta cal. 22, rubata presso l’armeria di Borgo la notte del 5 febbraio 1965 e non ritrovata, “possa essere messa in relazione alle indagini relative alla serie dei duplici omicidi che da anni vengono perpetrati nella provincia di Firenze

Venne inoltrata ai magistrati titolari dell’inchiesta un’autorizzazione a interrogare e perquisire un soggetto riferibile al furto ma anche con delle possibili implicazioni nei delitti del mostro di Firenze. Vennero interrogati e perquisite nell’aprile del 1985 una serie di persone relative a quelle indagine da parte della PG. Gli esiti non furono soddisfacenti, tuttavia quella pista venne ben presto abbandonata dal punto di vista investigativo.

La pistola. Un Capitolo che viene sviluppato dettagliatamente nella nuova edizione del libro del quale hai curato la prefazione. Cosa ne pensi?

E’ un’altra pista investigativa che non è stata percorsa fino a oggi. Un elemento prezioso da approfondire, pero’ a questo punto bisognerebbe davvero riscrivere questa storia completamente, a quel punto sorgerebbero degli altri quesiti, anche abbastanza inquietanti sulla gestione di questa indagine in questi anni.

Senza alcun esito invece, il risultato riguardante la pistola che nell'agosto del 2016 venne trovata nel letto del torrente Ensa nei pressi di Ronta. Il percussore dell’arma risulta abraso e corroso dal tempo, non è possibile ottenere un confronto adeguato con l’arma utilizzata dal mostro. Altra pista investigativa, invece è quella relativa alle testimonianze, che videro una persona dai capelli rasati e rossicci aggirarsi in vari luoghi familiari alle vittime, nel luglio del 1984.

Quell’uomo che prima del delitto del 1984 fu visto da piu’ testimoni aggirarsi nei pressi del Bar della Pia Rontini, oltre che alla Boschetta ed alla tavola calda di Borgo San Lorenzo, cosa ne pensi?

“Connoterei il soggetto rossiccio visto da più persone nella zona mugellana, come una persona di gradissimo interesse investigativo, anche perché è estremamente verosimile che il mostro seguiva le coppie prima dell’omicidio. E’ estremamente plausibile con il modus operandi di questo soggetto, che non ha mai sbagliato un colpo.”

Parlando delle ultime analisi svolte dalla Procura di Firenze, da fonti giornalistiche si apprende che il perito balistico nominato dal magistrato, ha effettuato una perizia sul proiettile rinvenuto nell’orto di Pacciani. La prova “regina” che fece condannare Pietro Pacciani in primo grado, prima di essere assolto in appello, sarebbe artefatta.

I segni sul proiettile Winchester serie H trovato nell’orto di Pietro Pacciani rinvenuto in maniera, quantomeno curiosa, nell’ambito della maxi perquisizione del 1992. Infatti erano presenti i segni d'incameramento in un’arma. Secondo l’ultima perizia, invece, quella cartuccia rinvenuti sul proiettile calibro 22 Winchester serie H trovato nell’orto di Pietro Pacciani non sarebbe mai stata incamerata in un arma e quindi i segni di scarrellamento presenti sul bossolo, non sarebbero da attribuire a un naturale normale incameramento in un’arma da fuoco.

Roberta, Cosa ne pensi?

“La consulenza balistica di Minervini sul proiettile rinvenuto nell’orto di Pacciani, rimette tutto in discussione. Quello fu un ritrovamento che ritengo quantomeno “miracoloso”, ritenendo anomalo che questo tipo di valutazione, salti fuori solo ora. Effettivamente, già all’epoca si potesse fare un accertamento di questo genere o quantomeno un approfondimento per quanto riguarda il reperto balistico in questione. Cosa che all’epoca non avvenne e fatto che all’epoca fu determinante per un’accelerazione per l’indagine disposta a carico di Pacciani. Fu uno degli elementi cardine a suo carico. Oggi apprendere che quel reperto balistico, in realtà possa essere stato “artefatto” o comunque manipolato è un aspetto che amareggia, nella lettura di un’indagine, che ha lasciato sempre grandi buchi e quesiti totalmente aperti. Direi che questa è una storia tutta da riscrivere a cominciare da quel reperto"

In quel periodo vi furono anche altri episodi strani, come l’invio dell’asta guida molla di una pistola, avvolta da stracci presi dal garage di Pacciani. Qual'è la tua idea in merito?

Ci furono tutta una serie di azioni, che possiamo leggere, anche in ipotesi-depistante, che cercavo di concentrare tutti gli elementi disponibili su Pietro Pacciani. Soggetto che sicuramente aveva un profilo di interesse criminologico, perche’ si era gia’ macchiato di reati molto gravi.

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