
A “S-passo” nel tempo, nell’arte e nelle tradizioni di San Casciano. Con il binocolo puntato alla scoperta del patrimonio del Museo Ghelli e dei Sepolcri che nel periodo pasquale prendono vita nelle più antiche chiese di San Casciano.
Un viaggio pensato per i più piccoli e le più piccole che immergerà nel grande libro della storia e della cultura popolare, tra alcuni dei capolavori dell’arte italiana, tesori che spaziano dall’arte etrusca all’arte contemporanea, attraverso i giganti della pittura medievale e rinascimentale, e le attività rituali, come quella delle monumentali composizioni floreali dei Sepolcri, che nel corso degli anni hanno contribuito a costruire l'identità del territorio sancascianese. Per giocare, divertirsi, fare amicizia, esplorare le radici del luogo in cui si abita.
Si terrà giovedì 17 e venerdì 18 aprile l'edizione pasquale di “Vacanzarte”, promossa e organizzata dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, nell'ambito dell'iniziativa regionale che propone ai ragazzi e alle ragazze, in vacanza dalla scuola, un'occasione diversa, dinamica e collettiva, di approfondire la conoscenza e avvicinarsi al patrimonio storico-artistico custodito all'interno degli spazi espositivi del proprio territorio. L'iniziativa di San Casciano offre ai bambini e alle bambine, di età compresa tra i 6 e i 12 anni un percorso culturale sulle tracce dell'antica tradizione dei Sepolcri di San Casciano condotto da Rebecca Serchi e Soledad Casiraghi degli Amici del Museo di Impruneta e San Casciano.
"Al centro delle due mattinate - spiega il sindaco Roberto Ciappi - una storia di volontariato che rende unica in Italia la tradizione sancascianese, il campus permetterà ai partecipanti di conoscere gli spettacolari tappeti floreali, ispirati ai temi della Resurrezione, che nella settimana di Pasqua fino al lunedì dell’Angelo, da oltre mezzo secolo si stendono nei principali luoghi di fede di San Casciano, la Chiesa della Misericordia e la Chiesa del Suffragio, una tradizione che la comunità porta avanti con passione e dedizione”. L'iniziativa mira anche ad andare incontro alle esigenze delle famiglie nel momento in cui l’attività scolastica tradizionalmente si interrompe per il periodo pasquale.
“Si tratta di un'occasione educativa e formativa che da un lato offre un’alternativa al ménage familiare sostenendo i genitori che lavorano, dall'altro divertirà i partecipanti con un’attività artistica legata strettamente al territorio - spiega l'assessora alla Cultura Sara Albiani - i giovani saranno coinvolti nella realizzazione di un piccolo erbario illustrato e nella creazione di un giardino fiorito”.
L'erbario illustrato, rilegato a mano, sarà ispirato ad alcune piante e fiori dei sepolcri, come le vecce, le ortensie, le azalee e i gerani. “Nel giardino fiorito - aggiungono le educatrici museali Rebecca Serchi e Soledad Casiraghi - decoreremo un vaso di terracotta con motivi floreali dipinti a mano, successivamente lo riempiremo di terra e pianteremo dei semi, un mix di fiori primaverili che nasceranno con il tempo grazie alle cure dei bambini e della bambine”.
Le due mattinate si svolgeranno nella fascia oraria 9-13. Il campus accoglierà un massimo di 15 partecipanti per giornata. La prenotazione è obbligatoria. La merenda al sacco è a cura delle famiglie. Per partecipare occorre compilare la scheda di iscrizione, disponibile presso la biblioteca comunale e il Museo Ghelli di San Casciano e l'URP del Comune entro il 14 aprile.
Le vecce pasquali
Grazie all’impegno di alcuni volontari i luoghi di fede del centro storico di San Casciano, la chiesa del Suffragio, in via Roma, e la Chiesa di Santa Maria sul Prato (Misericordia), in piazzetta Simone Martini, accoglieranno dal 17 al 21 aprile i quadri floreali e geometrici realizzati come fossero giardini simbolici che intrecciano colori e forme, segni del passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù. Gli ampi tappeti vegetali che accompagnano la settimana della Pasqua sancascianese sono costituiti da vecce e grano misti a fiori e piante di stagione quali gardenie, calle, margherite, begonie, ortensie azalee, gerani.
Il Sepolcro delle Vecce è una tradizione tipica di San Casciano che gli abitanti non hanno mai abbandonato, nemmeno dopo il Concilio Ecumenico degli anni ’60 ai tempi di Papa Giovanni XXIII, quando la commemorazione cadde in disuso. Nella Chiesa di Santa Maria sul Prato (Misericordia) viene allestita una grande croce di grano con vecce di contorno, nella Chiesa di Santa Maria del Gesù (Suffragio) avviene il contrario: in primo piano la croce realizzata con le vecce e il grano che, misto alle piante e ai fiori, fa da sfondo. In entrambe le chiese, oltre alla grande fiorita vengono esposti Gesù Nazareno e Madonna Addolorata, mentre sull’altare trovano spazio i segni della passione: tunica, gallo, dadi, colonna e flagellazione, guanto del tradimento, scala della deposizione. A San Casciano la tradizione vuole che la veccia venga seminata, un mese prima, corrispondente alla terza domenica di Quaresima e tenuta nelle cantine il cui ambiente umido favorisce la nascita di quelle che poi si tramutano in sorta di parrucche bianche utilizzate per la commemorazione a scopo ornamentale ma anche simbolico-religioso. I fili bianchi rappresentano, infatti, la morte del Cristo e ad essi si contrappone il grano che diversamente indica la rinascita. La veccia, in origine conosciuto come fiore povero, è una pianta erbacea delle leguminose con foglie pennate terminate da un cirro e fiori ascellari, destinata all’alimentazione del bestiame, che in assenza di ossigeno e clorofilla germoglia piccoli e finissimi fili bianchi.