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Si ferma, almeno per il momento, la revoca dell’autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente (Ncc) decisa dal Comune di Scarperia e San Piero nei confronti di una società di capitali attiva sul territorio. A intervenire è stato il Consiglio di Stato, che con un provvedimento di sospensione cautelare ha bloccato l’efficacia della delibera comunale in attesa della discussione di merito prevista per il 2 dicembre 2025. Una decisione, quella dell’organo di giustizia amministrativa, che di fatto consente all’azienda di continuare a esercitare la propria attività, almeno fino al pronunciamento definitivo. Il Consiglio di Stato ha infatti ravvisato gli estremi per una tutela provvisoria, evidenziando il rischio concreto che l’immediata esecuzione del provvedimento comunale potesse arrecare un danno grave e irreversibile all’operatore economico coinvolto.
Come spiegato dal Gruppo Antiabusivismo, formato da tassisti fiorentini attivi nella lotta alla concorrenza sleale nel settore dei trasporti pubblici non di linea, la sospensione si fonda su due principi centrali del diritto amministrativo: il “periculum in mora” e il “fumus boni iuris”. Il primo fa riferimento alla possibilità che il ricorrente subisca un danno non riparabile nell’attesa del giudizio finale; il secondo indica la presenza di motivi plausibili per ritenere che la revoca dell’autorizzazione possa non essere pienamente legittima.
Il provvedimento adottato dai giudici amministrativi, è bene chiarirlo, non rappresenta un riconoscimento definitivo del diritto dell’azienda a mantenere l’autorizzazione. Piuttosto, ha lo scopo di congelare temporaneamente la situazione in modo da evitare conseguenze irreparabili prima che il caso sia esaminato nel dettaglio.
In prima battuta, a esprimersi sulla questione era stato il Tar Toscana, che aveva confermato la validità della revoca decisa dal Comune. Il tribunale amministrativo regionale aveva infatti ritenuto legittima la decisione basata sulla mancanza, seppur temporanea, di una rimessa operativa nel territorio comunale, uno dei requisiti fondamentali previsti per l’esercizio dell’attività Ncc.
La decisione del Consiglio di Stato cambia per ora le carte in tavola, permettendo alla società di proseguire le proprie attività. «Questa sospensione – sottolinea il Gruppo Antiabusivismo – è uno strumento previsto per evitare che un’impresa venga penalizzata prima che ci sia stata una valutazione completa del contesto giuridico». Una misura, dunque, che non entra nel merito della legittimità della revoca, ma che serve a garantire un equilibrio tra gli interessi pubblici e privati in gioco.
Il Gruppo fiorentino, pur ribadendo la propria posizione a favore della legalità e della trasparenza nel settore Ncc, si dice fiducioso nel lavoro della giustizia amministrativa. «Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che il quadro giuridico è complesso e che la vicenda necessita di un’analisi attenta e approfondita. Come sempre, ci rimettiamo alle decisioni della magistratura, nel rispetto dei principi di diritto e legalità».
Nel frattempo, la società interessata potrà continuare a operare in via provvisoria, mantenendo attiva l’autorizzazione sospesa. Una situazione di equilibrio instabile, in attesa che il giudizio di merito chiarisca se la revoca sia stata adottata in conformità alle normative vigenti.
La vicenda riaccende i riflettori su un tema particolarmente sensibile, quello della regolamentazione dei servizi Ncc e della necessità di trovare un bilanciamento efficace tra il contrasto all’abusivismo e la tutela della libera impresa. Un nodo, questo, che da anni alimenta tensioni tra le diverse categorie del trasporto pubblico locale, con rivendicazioni e ricorsi che spesso finiscono per essere decisi in tribunale.
Il prossimo appuntamento è dunque fissato per dicembre, quando il Consiglio di Stato sarà chiamato a pronunciarsi nel merito della questione. Fino ad allora, tutto resta sospeso.


