
Va in archivio la 7^ edizione di “In direzione ostinata e contraria”, il festival dedicato alla poesia e alla musica di Fabrizio De Andrè, organizzato dall'Associazione Culturale Arzach al cinema-teatro “Garibaldi” di Scarperia.
Centinaia di spettatori, tutti uniti dalla passione per la musica e le parole del cantautore genovese, hanno affollato i locali del “Garibaldi” in tre serate che hanno unito idealmente generazioni diverse nel nome di Faber. “Siamo davvero soddisfatti di queste tre splendide serate – ha commentato Marco Bogani, a nome dell’Associazione Arzach – Dopo due anni di pausa, la passione di chi ci aveva sempre seguito in questa rassegna e l’entusiasmo di chi ha partecipato a questa settima edizione ci ha convinto che sia stata una scelta giusta quella di riproporre il Festival”.
Lo spettacolo di apertura con la splendida voce di Enrico Maria Papes ha aiutato ad immergersi in quel mondo che Fabrizio De Andrè amava esplorare e declamare. Il testo coinvolgente ed emozionante scritto da Duccio Parodi, che ha raccontato storie di vita di quegli “ultimi” che non hanno mai avuto voce, ha visto l’interpretazione dell’attore Riccardo Monopoli, accompagnato dalle splendide note del piano di “Pape” Gurioli ed ovviamente dalla voce baritonale indimenticabile del “Gigante” Enrico Maria Papes.
Il successo della serata inaugurale ha fatto da apripista ad altre due serate davvero belle. Venerdì è stata la volta del reading “Conosci Spoon River?”, insieme a Rita Nencini e Paolo Braschi che hanno recitato alcuni tra i brani più significativi dell’antologia di Edgar Lee Master. Molto apprezzato anche il documento storico dal repertorio RAI “Portami Gregory Corso e io ci sarò”, che ha riproposto l'incontro fra Fabrizio De Andrè ed il poeta Gregory Corso, nel corso della trasmissione Rai dei primi anni ‘80 di Gianni Minà “Blitz”. Il festival dedicato a De Andrè si è poi concluso Sabato sera con il concerto di sei giovanissimi musicisti mugellani che hanno riproposto una vera e propria carrellata di cover deandreiane coinvolgendo oltre un centinaio di spettatori all’interno dei rinnovati locali de “Le belle idee”; il concerto ha di fatto concluso nel miglior modo possibile una tre giorni che ha unito in un unico ideale filo conduttore almeno tre generazioni diverse di pubblico riuscendo a far raggiungere il vero obiettivo degli organizzatori, a dimostrazione del fatto che la cultura, se proposta con qualità, riesce ancora oggi a coinvolgere un pubblico consapevole, numeroso e variegato.
A lato delle varie iniziative positiva anche l’esperienza dell’Osteria di Faber ha trovato le risposte e l’apprezzamento sperato. La cucina allestita nei locali de Le belle Idee ha infatti catturato letteralmente i suoi clienti con i sapori della tradizione sarda e ligure.
Il buon risultato del festival è di fatto solo un’altra piccola pietra lungo il difficile cammino che consentirà al teatro cinema Garibaldi di fare un passo avanti verso la propria salvezza. La struttura gestita dall’associazione culturale Arzach infatti, sta effettuando una corsa contro il tempo per l’installazione di un impianto di proiezione in digitale, condizione divenuta ormai necessaria per evitare la cessazione definitiva, dal prossimo anno, delle attività del cinema d’essai scarperiese. “L’entusiasmo di chi continua a vivere i nostri locali e le nostre iniziative – conclude Marco Bogani – ci spinge a continuare in questa direzione. Speriamo che qualcun’altro possa continuare ad aiutarci nella realizzazione di questo impianto per proseguire nella nostra proposta di un cinema di qualità”.