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Silvio Pittori: “Il Sindaco mi convochi, oltre mille firme contro la TARIC e il porta a porta”

Il consigliere comunale sollecita un confronto diretto sul nuovo sistema di tariffazione rifiuti, definendo “politico” il tema e non amministrativo.

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Pittori - Taric Pittori - Taric © Studio Pittori
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Il consigliere comunale di Figline Incisa, Silvio Pittori, interviene sulla raccolta firme promossa contro l’introduzione della TARIC, il nuovo sistema di tariffazione puntuale dei rifiuti, e contro la gestione porta a porta. In una nota, Pittori sottolinea come il Sindaco, “questa volta personalmente”, abbia chiesto di visionare la documentazione relativa alle sottoscrizioni.

“È già un passo avanti rispetto alle risposte della generica segreteria, con cui non ritengo appropriato interfacciarmi su un tema politico di tale rilievo”, afferma Pittori.

Oltre mille firme contro la TARIC

Il consigliere si dichiara disponibile a mostrare i moduli delle firme, ma non a consegnarli, precisando che oltre mille cittadini hanno espresso la loro contrarietà alla riforma del sistema di raccolta e tariffazione dei rifiuti.

“Qui il tema è politico, non certo conoscere nomi e cognomi dei firmatari”, evidenzia.

Secondo Pittori, la questione va ben oltre gli aspetti tecnici o amministrativi, rappresentando una mobilitazione civica senza precedenti, paragonabile — nelle sue parole — a quella delle “battaglie per il Serristori”.

Appello al Sindaco: ascoltare la cittadinanza

Nella parte conclusiva della sua dichiarazione, Silvio Pittori invita il primo cittadino a convocarlo con urgenza, sottolineando che la crisi della maggioranza impedirebbe di procedere con serenità su un tema tanto delicato.

“Il Sindaco ascolti la cittadinanza, prima che sia troppo tardi”, conclude il consigliere.

La discussione sulla TARIC ha suscitato un acceso dibattito politico e cittadino nelle ultime settimane. Il sistema, che sostituirebbe la TARI, prevede una tariffazione basata sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti, con l’obiettivo dichiarato di incentivare la differenziazione. Tuttavia, l’opposizione e parte della cittadinanza esprimono preoccupazione per l’impatto economico e gestionale della riforma.

 

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