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Stragi, guerra: un monito per la pace - A Vaglia commemorate le vittime di Cerreto Maggio, Casaccia e Morlione

I soldati tedeschi, le forze di occupazione nazista, uccisero innocenti, incendiarono case e rastrellarono donne, bambini.

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Il momento della commemorazione Il momento della commemorazione © NN
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Come ogni anno, l'Amministrazione comunale di Vaglia ha commemorato le vittime di Cerreto Maggio, Casaccia e Morlione. Un tragico anniversario che ci ricorda le atrocità della guerra e l'importanza della pace. I soldati tedeschi, le forze di occupazione nazista, uccisero innocenti, incendiarono case e rastrellarono donne, bambini e persino Don Mario Martinuzzi. Li condussero alla Casaccia, li misero in fila nel giardino e schierarono il plotone di esecuzione. Ma Don Mario, con un atto di coraggio e di fede, riuscì a salvarli. Tanti furono gli episodi di eroismo e di resistenza durante quel periodo buio. Parroci, partigiani, casalinghe, tutti contribuirono alla lotta contro l'oppressione nazista. Nascondevano mariti, ebrei, ufficiali alleati, rischiando la propria vita per la libertà.

Come ha sottolineato Don Matteo durante la messa a Cerreto Maggio, e come ha ribadito il Sindaco Leonardo Borchi, una delle basi della pace è il riconoscimento dell'altro. Caino era comunque fratello di Abele. Se desideriamo l'eliminazione dell'altro, se non lo vediamo come un essere umano come noi, con una vita, una famiglia, un lavoro, allora non ci può essere pace.

Diritti e giustizia sono i principi su cui si fonda una società pacifica. Dobbiamo imparare a vivere nella diversità, riconoscendo l'uguaglianza di tutti gli esseri umani.

Le stragi e le guerre del passato ci insegnano una lezione importante: la pace è l'unica via possibile per un futuro migliore.

 

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