Luisa compila liste, micro-liste e macro-liste, va dall’analista per i suoi problemi irrisolti (se li avessi risolti, perché dovrei continuare a pagarti?) e, giocando con il filo del microfono, decide di sciorinare la lista dei suoi amori: da quelli di bambina, nei quali credeva che i figli si facessero in costume sotto la doccia (grazie a una scena vista in Beverly Hills 90210), a tutti i Michele della sua classe che le facevano la corte.
Dall’infanzia all’adolescenza, fatta di pianti su un cuscino a cuore celeste mentre ascoltava “Se adesso te ne vai” di Massimo Di Cataldo, che la Borini canta insieme a parte del pubblico (quelli che se la ricordavano) in uno dei momenti più divertenti di questo bellissimo spettacolo vincitore del premio In Box 2024.
Poi arriva lui! Quello che Luisa pensa essere il grande, unico e solo amore della sua vita: il simil-dislessico che scrive “Dal Tronde”, quello che l’accusa di essergli entrata troppo dentro e che, per lasciarla, le fa ascoltare “Relax, take it easy” di Mika, come a dire “Ti frego, ma prendila alla leggera” (era un po' meno fine, ma io per pubblicarla ho dovuto scriverla così). Lei, gelosa, si sente mancare quando lui non c’è.
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Poi racconta di Bologna (città tentacolare e peccaminosa), dove incontra il fratello di un suo coinquilino, casualmente un altro... Michele! E da questo momento, lo spettacolo prende una piega diversa.
Lui: bello, biondo, occhi azzurri (un Dio), sta facendo Parigi-Palermo in moto, ed è con lui che Luisa (che si scarica facendo le “faccende”) proverà l’amore vero, o per lo meno è quello che crede! Sesso, e ancora sesso, poi la voglia di lui di trasferirsi in Australia, dove Luisa, che ha abbandonato tutto per seguirlo, scopre il vero Michele, la sua gelosia terribile, il suo modo di trattarla male, la sua stretta di mano veramente troppo forte, il modo di prevaricarla, e soprattutto scopre quanto lei gli sia succube.
Finalmente, Luisa, dopo un lungo periodo di vessazioni, capisce che l’amore più importante della sua vita non è quello per i suoi spasimanti a scuola, né quello per il “Dal Tronde”, e neppure per il “Dio” Michele che la riduce a Schifìo, senza neppure la voglia di alzarsi dal letto. Alla fine, Luisa capisce che il vero amore della sua vita è, e deve essere, solo quello per se stessa!
Gli applausi scroscianti del pubblico, che aveva quasi totalmente riempito il Teatro Corsini (e di lunedì sera non è un successo, ma un trionfo!), salutano la straordinaria attrice e il suo “Molto dolore per nulla”, presentato nell’ambito delle iniziative per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, al Teatro Corsini di Barberino di Mugello.
Uno spettacolo bello, divertente, realizzato con una scenografia di grande effetto (nonostante siano solo 5 piantane luminose), con le musiche di Annie Lennox e Charles Aznavour, un testo brillante che dosa perfettamente umorismo e violenza psicologica, con un’attrice-autrice veramente, ma veramente grande. Dal Tronde…