
Appuntamento imperdibile al teatro Corsini di Barberino giovedi 10 aprile alle 21 con Marta Cuscunà in “LA SEMPLICITA’ INGANNATA | Satira per attrici e pupazze sul lusso d’esser donne” Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine. Lo spettacolo riporta alla luce la voce di un gruppo di giovani donne che, nel Cinquecento, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti della cultura maschile. La storia di un convento trasformato in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile. In un mondo in cui avere una figlia femmina equivaleva a una perdita economica e il destino delle donne era segnato dal matrimonio e dalla monacazione forzata. La Semplicità ingannata parla del destino collettivo di generazioni di donne e della possibilità di farsi “coro” per cambiarlo.
Nel Cinquecento avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica: agli occhi dei padri era una parte del patrimonio economico della famiglia che andava in fumo al momento del matrimonio. Una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere sposata con una dote modesta. Una figlia brutta o con qualche difetto fisico necessitava invece di una dote più salata. Per questo i padri di famiglia escogitarono una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Arcangela Tarabotti e le Clarisse del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza all'utilizzo delle vocazioni religiose a fini economici davvero unica nel suo genere.
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Dice Marta Cuscunà autrice ed interprete “Fino a che punto è lecito elaborare i dati senza che questa operazione si trasformi in un tradimento della verità storica? Ho cercato di raccontare alcuni aspetti della vicenda realmente accaduta ad Arcangela Tarabotti e alle Clarisse di Udine attraverso analogie che li rendessero più vicini a noi. Per questo, concetti come “eresia” o “dote” assumono, nello spettacolo, anche significati altri, più ampi di quelli letterali, nel tentativo di guardare, oggi, alla “monaca forzata” come simbolo non esclusivo della condizione femminile nel suo complesso. Una condizione che ha ancora bisogno di riscatto”.
LA SEMPLICITA’ INGANNATA di e con Marta Cuscunà - assistente alla regia Marco Rogante - disegno luci Claudio “Poldo” Parrino - disegno del suono Alessandro Sdrigotti - realizzazioni scenografiche Delta Studios, Elisabetta Ferrandino - costumi Antonella Guglielmi - co-produzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto. La semplicità ingannata è nata grazie a un progetto di microcredito.
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