22 APR 2025
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Tensioni in consiglio comunale e incertezze sulla tramvia. Gandola "Amministrazione intollerante al dissenso"

Secondo quanto riportato dai due esponenti, il sindaco avrebbe reagito con minacce di querela nei confronti di una cittadina del Comitato...

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Gandola e Douglas De Fenzi Gandola e Douglas De Fenzi © Impegno Vero - Ufficio Stampa
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Nel corso di un acceso consiglio comunale aperto dedicato al progetto della nuova linea tramviaria, si sono registrati momenti di forte tensione politica e istituzionale. Le critiche più dure sono giunte dai capigruppo Paolo Gandola (centrodestra) e Nicola Douglas De Fenzi (Impegno Vero), che hanno denunciato atteggiamenti intimidatori e comportamenti inadeguati da parte degli amministratori locali.

Secondo quanto riportato dai due esponenti, il sindaco avrebbe reagito con minacce di querela nei confronti di una cittadina del Comitato San Giusto che lo contestava pubblicamente, un gesto definito "intimidatorio" e indicativo di una "debolezza politica". La situazione è stata ulteriormente aggravata da un episodio che ha visto protagonista l’assessore Daniele Matteini: al termine della seduta, rivolgendosi verso membri dell’opposizione, ha ironicamente indossato un naso di Pinocchio di carta, gesto giudicato "fuori luogo" e "irrispettoso" nei confronti della sede istituzionale e dei cittadini.

Gandola e Douglas De Fenzi hanno evidenziato come l'amministrazione dimostri una crescente intolleranza verso il dissenso e una gestione approssimativa del progetto tramviario. A loro avviso, la mancanza di aggiornamenti concreti, l’incertezza sui costi – in particolare per la variante San Giusto – e i ritardi nell’avvio dei cantieri mettono seriamente a rischio il finanziamento previsto dal PNRR. La prospettiva di non riuscire a rispettare la scadenza del 2026, prevista per il completamento delle opere, appare sempre più concreta.

I due consiglieri concludono con un duro atto d'accusa: "Questa amministrazione sta portando la città allo sbando. Di questo passo, non solo i lavori non saranno conclusi in tempo, ma potrebbero addirittura non iniziare mai. Sarebbe l’ennesimo colpo di scena in una gestione sempre più fallimentare".

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