Da un lettore mugellano, Stefano Bonafè (membro della locale comunità dei Testimoni di Geova), riceviamo la seguente lettera sulla messa al bando dei Testimoni di Geova in Russia. In calce anche il link alla conferenza stampa che sull'argomento si è tenuta presso la Camera dei Deputati:
Giovedì 20 aprile 2017 è una data che ha fatto scalpore e sarà ricordata non solo dagli oltre 175 mila Testimoni di Geova russi e dagli oltre 8 milioni di Testimoni in tutto il mondo, ma anche da tutti coloro che si battono per la libertà di culto e di pensiero!
Infatti in quel giorno la Corte Suprema Russa ha decretato la messa al bando dei Testimoni di Geova in tutta la Federazione con conseguenti sequestro delle proprietà dell'organizzazione, chiusura della Filiale di San Pietroburgo e di 395 "Sale del Regno", i luoghi di culto locali; inoltre sono previste forti ripercussioni come multe salatissime e perfino il carcere se gli aderenti saranno sorpresi in attività o riunioni religiose.
Ha fatto scalpore soprattutto la motivazione della sentenza: sono stati dichiarati "organizzazione estremista", al pari di terroristi o jihadisti, di criminali insomma, proprio loro che sono noti in tutto il mondo per il loro comportamento onesto, ligio alle leggi statali e del tutto contrario ad ogni forma di violenza fisica o verbale e neutrale nelle questioni politiche e patriottiche ... oltre che per "suonare i campanelli" nella loro opera di predicazione.
La sentenza del 20 aprile è arrivata alla fine di un processo sommario e pilotato, già preordinato nella conclusione, ultimo rush di una escalation di azioni legali e divieti contro i Testimoni di Geova in Russia dal 2010 ad oggi (ad esempio divieto di importare e distribuire periodici religiosi e chiusura dell'accesso al Sito Internet ufficiale JW.ORG), esasperata applicazione della Legge Federale del 2002 contro le "attività estremiste" a seguito delle pressioni causate dagli episodi di terrorismo.
In questa legge è stata volutamente mantenuta vaga la definizione "attività estremiste", mai chiarita nonostante le molteplici richieste ufficiali, perfino da parte del Comitato per i Diritti Umani dell'Onu, di fatto dando carta bianca alle Autorità per poterne abusare ed usare quale strumento di repressione, in questo caso religiosa.
Secondo Roman Lunkin – Direttore dell'Istituto di Religione e Legge di Mosca – l'obiettivo è quello di "sopprimere tutte le organizzazioni non governative" con sede in un altro Paese.
Tutto questo in uno Stato pieno di contraddizioni etniche, politiche e religiose come la Federazione Russa, che però sembrava avviato verso il distacco dagli oscurantismi della dittatura sovietica.
A niente sono valsi gli appelli di autorità e di cittadini comuni di tutto il mondo, a niente è valsa la pacifica "invasione" di milioni di lettere di solidarietà che grazie ad una campagna mondiale hanno sommerso gli uffici dei maggiori organi della Federazione, in testa quelli del Presidente della Corte Suprema e del Presidente Vladimir Putin.
Tutto questo, indipendentemente da quale sia il credo personale di ognuno, è altamente preoccupante. Lo è per tutti i cittadini russi dato che questa sentenza stabilisce un preciso precedente legale per poter reprimere qualsiasi pensiero, religioso e non, che si discosti da quello "governativo".
Ma è stata definita "estremamente preoccupante" anche dagli esperti dell'ONU, secondo cui "questo processo è una minaccia non solo ai Testimoni di Geova, ma alla libertà individuale in generale nella Federazione Russa".
E, ci sentiamo di aggiungere, può essere un elemento di preoccupazione per i cittadini di ogni parte del mondo, e soprattutto per noi Europei, in quanto chiaro indice di un forte atteggiamento di repressione del Governo verso qualsiasi dissonanza, sia essa religiosa, di pensiero o politica.
Tuttavia i Testimoni di Geova sono determinati a non arrendersi e a continuare la loro lotta per i diritti civili. Hanno un mese di tempo per ricorrere in Appello contro la sentenza e se sarà necessario si rivolgeranno alla Corte Europea dei Diritti Civili, come hanno fatto già in molti altri casi ed in altri Paesi in cui questo è stato necessario.
La battaglia legale va avanti dunque per affermare il loro, e quindi l'altrui, diritto di libertà di culto, di pensiero e di azione con grande determinazione, come afferma anche il volantino distribuito in milioni di copie in tutta la Federazione Russa nei giorni precedenti alla sentenza.
In esso si legge tra l'altro: "La repressione non avrà mai successo. Non smetteremo di parlare con gentilezza e rispetto di Geova Dio e della sua Parola, la Bibbia. Non smettemmo sotto l'orribile persecuzione della Germania nazista, non abbiamo mai smesso durante i tempi bui della repressione nel nostro Paese, e non smetteremo ora."
Clicca qui per il link alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati
Antonio Eccel
Bravo, complimenti, vedo che usi bene la tua libert di pensiero per esprimere la tua "fede atea". In Russia potresti essere perseguito per 'estremismo' in quanto "disturbatore del credere comune" della chiesa ortodossa, proprio come i Testimoni. I diritti universali dell'uomo comprendono la libert di pensiero e la sua libera espressione ... peccato che li invochiamo per noi e restiamo indifferenti quando altri ne vengono privati ...
MASSIMILIANO CACIOLI
Basta che non rompano le balle la mattina presto
Joseph Porta
Le Religioni qualunque esse siano sono una negazione mondiale le religioni personalmente le ritengo fanatismi inutili .. In Italia ce ne sono di ogni genere ora pure quella Islamica perci ci possono essere pure le altre basta non suonino il campanello alla mia porta... In Russia sono padroni di fare come vogliono sono pure loro liberi di volere o non volere certamente noi non siamo certo un popolo da insegnare agli altri che popolo non siamo pi ...L'Italia e noi occidentali ormai siamo stati venduti ai Cinesi, e agli Arabi