L’evento, che riunisce associazioni ambientaliste, esperti e rappresentanti delle comunità energetiche, si pone come un’occasione per discutere in maniera tecnica e scientifica le opportunità offerte dalle energie rinnovabili. Tuttavia, le polemiche attorno al Disegno di Legge regionale sulle Aree Idonee per impianti rinnovabili hanno generato dubbi sulla trasparenza e sull’indipendenza del confronto.
Le critiche al Disegno di Legge
La Coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione) ha denunciato il rischio che la normativa favorisca le grandi aziende energetiche a scapito del territorio toscano. Secondo un dossier pubblicato dalla coalizione, il disegno di legge potrebbe trasformare vaste aree verdi e montane in luoghi destinati a impianti di pale eoliche e pannelli fotovoltaici su larga scala. Questo, sostengono gli ambientalisti, avrebbe un impatto devastante sul paesaggio, sulla biodiversità e sull’agricoltura, compromettendo irreversibilmente ecosistemi vitali e terreni fertili.
Proposte alternative della Coalizione TESS
Per evitare danni al territorio, la coalizione suggerisce un approccio diverso, che prevede:
- L’utilizzo di aree già urbanizzate o degradate, come capannoni industriali, parcheggi e infrastrutture dismesse, per installare impianti di energia rinnovabile.
- Una pianificazione più attenta che coinvolga direttamente le comunità locali e tenga conto delle peculiarità ambientali, storiche e culturali del territorio.
Il nodo della rappresentatività nel dibattito
Molte voci critiche chiedono che il dibattito non sia monopolizzato da sigle ambientaliste o gruppi che potrebbero avere interessi nascosti. È essenziale, sottolineano, che il confronto sia realmente democratico e includa cittadini, esperti indipendenti e realtà locali, senza ridursi a una piattaforma per politiche ideologiche o speculazioni economiche.
Un equilibrio tra progresso e tutela ambientale
La lotta al cambiamento climatico è una priorità globale, ma non può giustificare interventi che rischiano di distruggere l’ambiente locale in nome della sua salvaguardia. Il dibattito sulle energie rinnovabili deve superare slogan propagandistici per affrontare i problemi con analisi ponderate e soluzioni trasparenti. Solo un approccio equilibrato potrà garantire una transizione energetica realmente sostenibile, rispettosa del territorio e delle comunità che lo abitano.
L’approccio scientifico e i conflitti di interesse
L’assemblea è presentata come un appuntamento tecnico-scientifico, ma è lecito interrogarsi sui possibili conflitti di interesse che potrebbero influenzare il confronto. La presunta superiorità scientifica di alcuni promotori rischia di essere utilizzata per mascherare finalità economiche o per discriminare posizioni alternative. Per costruire una transizione energetica credibile, è necessario un dibattito realmente aperto, che metta al centro il benessere collettivo e il rispetto del territorio.
Oltre gli slogan, per un futuro sostenibile e condiviso
L’assemblea dell’11 gennaio rappresenta un’opportunità importante per discutere il futuro della transizione ecologica in Toscana. Tuttavia, affinché sia davvero utile, è indispensabile che il confronto vada oltre le apparenze e i proclami, entrando nel merito dei problemi e valutando le scelte con responsabilità e trasparenza.
L’appuntamento è aperto a tutti i cittadini, chiamati a partecipare numerosi per contribuire a un dibattito che riguarda l’intera collettività. Solo attraverso una partecipazione attiva e critica si potrà evitare che, in nome della sostenibilità, vengano compiute scelte che tradiscono il vero obiettivo della transizione: proteggere il pianeta senza compromettere i territori e le comunità che vi abitano.
Fabrizio Quaranta
Forse un po' di vergogna dovrebbe provarla chi sta massacrando quel che resta dell'Italia piu' bella: la superstite agricoltura, i campi, i pascoli, i boschi, i crinali appenninici, la biodiversita', i servizi ecosistemici del suolo, l'avifauna, le coste, il paesagggio identitario, beni storico-culturali, bellezza,turismo lento,cammini, ciclovie, eccellenze enogastronomiche, i redditi che frenano lo spopolamento delle aree interne.Una tragedia socioambientale, definitivamente mortale per il Paese, con la falsa scusa della riduzione della CO2 climalterante, quando anche tappezzando tutte le residue pianure fertili di lugubri paramenti funebri fotovoltaici e riempendo di torri eoliche ogni crinale appenninico si passerebbe dallo 0.71% forse allo 0.6 percent. italiana a un fenomeno che tutti sanno essere GLOBALE causato da Usa, Cina e BRICS. Le sole aree idonee sono quelle GIA' CONSUMATE
Fabrizio Quaranta
A proposito dell'incontro per rendere idonee al massacro ogni sopravvissuta area agronaturale toscana: La Maremma rischia di diventare una banale zona industriale. Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un nuovo atto di intervento (9 gennaio 2025) nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale agrivoltaica con centrale di accumulo proposto dalla milanese EDPR Centro Italia PV s.r.l. in località Campigliola, nella Maremma grossetana di Manciano, al confine con il Lazio. Il sito proposto per il progetto di centrale eolica insiste nella medesima zona degli analoghi * progetto di centrale eolica proposta dalla San Nicola Energia s.r.l. (del pugliese Gruppo Hope) nella località agricola di Campo all’Olmo, in Val di Cornia, nella Maremma livornese, fra Campiglia Marittima e Piombino, nei confronti del qual