La consigliera regionale Elisa Tozzi (FdI) ha recentemente effettuato un sopralluogo nell’area destinata al controverso impianto industriale eolico del Monte Giogo di Villore, progetto che ha sollevato forti opposizioni sia a livello locale sia regionale. Il progetto, sostenuto dall'attuale amministrazione regionale a guida PD e appoggiato senza esitazioni dalle amministrazioni locali di Vicchio e Dicomano, è stato criticato aspramente anche da OKMugello, che da tempo denuncia la “devastazione sistematica dei crinali dell’Appennino” giustificata, secondo i promotori, dalla necessità di una transizione energetica verso fonti rinnovabili.
Durante il sopralluogo, la consigliera Tozzi ha espresso preoccupazioni profonde sullo stato del territorio, evidenziando come il progetto eolico stia compromettendo una zona finora rimasta intatta. Le sue parole denunciano una situazione di degrado ambientale allarmante:
“Questa la devastazione in atto sull’Appennino mugellano, ai piedi del Parco delle Foreste Casentinesi, a poca distanza dal Monte Falterona. Intere faggete e castagneti sbancati, sentieri cancellati, per far posto al paesaggio del ‘progresso’, nel silenzio delle istituzioni. Questa è la tutela del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico attuata dalla Regione Toscana. Le immagini parlano da sole.”
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Il Monte Giogo di Villore, parte di un paesaggio appenninico particolarmente delicato, ha suscitato ampio dissenso per via della sua vicinanza a luoghi di grande valore ambientale e storico, come il Parco delle Foreste Casentinesi e il Monte Falterona. I critici del progetto sostengono che l’impianto eolico, in nome di una presunta sostenibilità, rischia di cancellare l’unicità del territorio, con interventi che includono l’abbattimento di intere aree boschive, lo sbancamento di suoli e la cancellazione di sentieri secolari.
Per i cittadini e le associazioni che si battono per la tutela del territorio, questa iniziativa rappresenta l’ennesimo atto di "cecità amministrativa": il rischio idrogeologico e la perdita di biodiversità sembrano, infatti, sacrificati in nome di un’energia rinnovabile che molti giudicano "non necessaria" in un’area così sensibile. Le istituzioni locali, anziché interrogarsi sui rischi e sull'impatto ambientale, hanno mostrato un appoggio incondizionato, lasciando prevalere logiche che sembrano dettate più dall'interesse politico ed economico che dalla reale salvaguardia ambientale.
La decisione di autorizzare un impianto di questa portata rappresenta per molti un attacco alla bellezza incontaminata dell’Appennino. Da tempo, OKMugello solleva dubbi sulla reale necessità di interventi di tale entità, chiedendo alle istituzioni una maggiore considerazione dell'equilibrio naturale e un rispetto per un territorio che fino a oggi ha conservato la sua integrità.
Il dibattito sul Monte Giogo di Villore rimane aperto, ma per ora, le immagini e le parole della consigliera Tozzi risuonano come un monito per il futuro del paesaggio appenninico toscano.
Piero Mazzinghi
Consiglio alla consigliera Tozzi di oltrepassare l’Appennino e andare in Romagna, e poi magari allungare il giro fino a Valencia per vedere cos’è la vera devastazione, causata dal continuare a bruciare combustibili fossili. E anche di leggere il progetto per capire come verrà fatto il ripristino dopo la fine dei lavori.