Niccolò Celesti, fotoreporter fiorentino con una notevole esperienza nei teatri di guerra ucraini, si appresta a compiere un viaggio umanitario nel cuore del conflitto. Domani, sabato 9 febbraio, sarà accolto dal Sindaco di Firenze, Dario Nardella, e il giorno seguente, domenica 10 febbraio, partirà per il Donbas, una regione martoriata dalla guerra, portando un'auto piena di medicinali per le truppe e i civili in difficoltà.
Questa sarà la sesta volta che Celesti si reca in Ucraina, rafforzando il suo impegno a portare aiuto in una delle aree più tormentate dal conflitto. La missione nasce dalla collaborazione con l’Associazione Ucraina Toscana e il Consolato Onorario dell'Ucraina a Firenze, che hanno organizzato una raccolta fondi a sostegno dell'iniziativa.
L'obiettivo principale è fornire medicinali, ma anche attrezzature vitali come pannelli solari, pannolini per bambini e altri beni di prima necessità. Questi aiuti saranno destinati al 206° battaglione di volontari ucraini e a varie associazioni di volontariato che si spingono nelle zone più rischiose per offrire soccorso. Celesti sarà accompagnato dal farmacista Filippo Lazzerini, la cui competenza è stata cruciale per la catalogazione, traduzione e distribuzione corretta dei medicinali, assicurando che l'aiuto sia mirato e risponda alle specifiche esigenze del fronte.
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Dopo il saluto ufficiale del sindaco in Piazza della Signoria, Celesti si dirigerà verso il Donbas, dimostrando un impegno che supera la semplice consegna degli aiuti. Il suo ritorno a Firenze è atteso per il prossimo mese, con la speranza che questa missione possa aprire la strada a future iniziative di supporto.
Come sostenere la missione
La missione beneficia del supporto del network di quotidiani online OkNews24.it che fungerà da media partner, offrendo aggiornamenti e reportage direttamente dal Donbas. Chiunque desideri contribuire alla raccolta fondi può farlo Cliccando sul seguente link:
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In un periodo di intensa tensione e difficoltà, l'azione di Niccolò Celesti e dei suoi collaboratori emerge come un simbolo di umanità e solidarietà, evidenziando come l'impegno personale possa incidere significativamente sulla vita di molte persone.