Fin dall’ inizio della grande invasione dell’Ucraina ho sostenuto scrivendo, e sostengo ancor oggi, che per farla finita presto, l’Ucraina deve essere armata con armi micidiali, missili di grande gettata per liberare i territori occupati dai criminali.
L’incertezza e lentezza nella fornitura di armi strategiche da parte del mondo occidentale, sono una delle conseguenze della strage di civili che quotidianamente Mosca compie. L’Europa e gli USA sono colpevoli di mancanza di ragione e civiltà nel non capire fino infondo che solo la determinazione massiccia di sostegno all’aggredito potrà finalmente portare la fine della guerra. Altri discorsi, sono nulla, sono puerili. Impraticabili davanti all’aggressore che ha come suo primo obbiettivo quello di sterminare gli ucraini.
Più di sedicimila bambini ucraini sono stati deportati, tolti alle famiglie dei territori occupati. I bombardamenti missilistici sono sistematicamente compiuti sulla popolazione civile e sulle strutture e infrastrutture delle città ucraine dal 24 febbraio del 2022. Ovunque dove sono passati questi odiosi, hanno violentato e ucciso bambini e adulti davanti agli occhi dei genitori legati e a loro volta seviziati. I soldati russi di provenienza asiatica di famiglia poverissime, vengono regolarmente fornite di anfetamina ed eroina per sostenere gli scontri e queste brutalità. Pochi o nessuno vengono da Mosca o San Pietroburgo. Nei territori temporaneamente occupati ci sono state continue deportazioni e molti sono i cimiteri dove nei paesi liberati sono sepolti civili giustiziati dai soldati russi.
L’elenco sarebbe troppo lungo e ciò vale anche per i soldati ucraini prigionieri uccisi contro i diritti di guerra di Ginevra. I danni ecologici provocati dalla distruzione della diga di kakhovka, poi, sono immensi e coinvolgono anche il Mar Nero occupato dalla marina russa che regolarmente colpisce Odessa e le navi mercantili ucraine fornite di grano. È una storia antica occultata dal mondo sovietico e tipico della Russia che ha usato la distruzione delle dighe come strategia di guerra incurante dei civili e animali uccisi.
Non ci sarà pace senza che la Russia sia prima cacciata dall’Ucraina. Lo sanno bene nei paesi baltici e in Polonia dove al confine con la Russia, così detta, sono stati messi chilometri di filo spinato. Era necessario per contrastare provocazioni e l’immissione di disperati extracomunitari asiatici e medio orientali che, mai vivrebbero volentieri in Bielorussia e in Russia, usati come arma vivente per creare problemi. L’esercito russo ha perso mezzo milione di uomini senza battere ciglio. Altri, e molti civili, sono scappati in Georgia che fu nel 2008 privata dell’Ossezia e dell’Abcasia. Di disperati la Russia non è priva: gente senza cuore e cervello. Carne da cannone che regolarmente viene falciata dalle forze militari ucraine. Ma gli ucraini non possono fare tutto velocemente. Si è permesso agli occupanti il tempo di minare il territorio con milioni di mine. Il compito dello sminamento complica la riconquista. Il Dnieper è un grande fiume, il secondo per portata d’acqua con un letto di un chilometro e oltre.
La guerra deve finire e finirà a più presto, se saranno inviate le armi letali, mentre oggi Renault chiude definitivamente in Russia eliminando anche il leasing. Chiudono anche Google e Microsoft. Mercedes-Benz e BMW hanno disconnesso i rivenditori russi dal loro software, mentre Banca Intesa Sanpaolo spa ha già chiuso con Mosca. Non restano che le armi da dare agli ucraini, quelle giuste, per fare male all’invasore.
di Enrico Martelloni