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Uffici postali. A rischio chiusura anche Ronta, Polcanto, Cavallina e non solo. Nota dell'Udc

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Uffici postali. A rischio chiusura anche Ronta, Polcanto, Cavallina e non solo. Nota dell'Udc Uffici postali. A rischio chiusura anche Ronta, Polcanto, Cavallina e non solo. Nota dell'Udc © n.c.
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Dall' Udc Mugello riceviamo e pubblichiamo questa nota, sulla chiusura degli uffici postali delle frazioni della zona. Nota dalla quale si evidenzia che anche gli sportelli di Ronta e Polcanto sono a rischio chiusura....

Abbiamo l'elenco delle chiusure. Per quanto riguarda il Mugello, gli abitanti vedranno chiusi gli uffici di Ronta e Polcanto per Borgo, Crespino per Marradi, Bruscoli per Firenzuola e Cavallina per Barberino.

Quasi quattro mesi fa, UDC Mugello già metteva in guardia sulla possibilità di una chiusura sistematica degli uffici postali e invitava gli amministratori ad una reale mobilitazione istituzionale che forzasse Poste Italiane verso una chiarezza di posizione. Il problema oggi è sentito, ma non sono noti i passi che concretizzeranno la mobilitazione che dovrebbe far cambiare idea a Poste
Italiane.

 

E non sono noti perché finora nessun direttore di Poste Italiane di zona, di provincia o di regione aveva dato una dettagliata dichiarazione ufficiale in merito, né alcuna istituzione aveva fatto le dovute pressioni per forzarla. Solo voci di corridoio o voci terze, più o meno attendibili.

In questo momento di indeterminatezza, UDC Mugello vuole proporre una sua rotta. Intanto si evitino ordini del giorno, inutili e populisti, basati non su quanto dice ufficialmente Poste, altrimenti si finisce, come hanno fatto a Borgo, con il chiedere che non siano chiuse Casaglia e Polcanto, quando poi Casaglia è già chiusa e cesseranno il servizio Ronta e Polcanto.

Poi che i consigli comunali, provinciali e regionali concretizzino la mobilitazione pretendendo da Poste Italiane chiarezza sulle motivazioni e le tempistiche di questo piano delle chiusure e se, quantomeno a compensazione, siano stati valutati investimenti o miglioramenti del servizio.

I sindaci, perché è un loro dovere verso i cittadini ed è nel loro potere, si facciano carico di questa giusta pretesa di serietà, responsabilità, trasparenza e chiarezza su un servizio pubblico che, per altro, genera verso la sua azienda un utile positivo di bilancio.

Se poi verrà confermato che non esiste un vero e proprio progetto ma si tratterà solo di una gretta forma di spending review, allora non basterà chiedere con cortesia a Poste Italiane di dissuadersi dal suo agire: sarà necessaria un'iniziativa di protesta eclatante. Una protesta che già stiamo pensando e preparando.

 

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