Un racconto di un viaggio da sogno. Un globetrotter mugellano ha deciso di raccontarci la sua esperienza immerso nella natura.
Durante quest’estate, ho fatto un viaggio di dieci giorni a Bali. L’idea iniziale era di atterrare a Denpasar, trascorrere un paio di giorni tra Kuta e Ubud, per poi dirigerci verso le Gili Island a nord, vicino a Lombok. Ma i terremoti che hanno distrutto l’isola durante questo scorso agosto non la pensavano allo stesso modo.
Gestire vulcani e terremoti è un po’ come azzardare delle scommesse sportive su Unibet: è impossibile prevedere cosa accadrà veramente, quando questo possa succedere, e i danni che potrebbero essere provocati.
E il nostro viaggio è iniziato proprio come una scommessa sbagliata. Dopo aver trascorso una giornata piovosa tra le bancarelle del mercato di Ubud, abbiamo deciso di rilassarci bevendo un drink in un piccolo cocktail bar molto originale nel centro del paese, quando, verso le sei del pomeriggio, abbiamo sentito la terra tremare. Non molto forte, e solo per alcuni secondi, ma abbastanza da terrorizzare la gente del luogo, abituata ai terremoti, e purtroppo, a ciò che possono provocare.
Ubud e l’intera Bali non hanno subito alcuna conseguenza, per fortuna, ma Lombok, dove il terremoto ha avuto origine, e le Gili Island, dove saremmo dovuti andare due giorni dopo, hanno avuto ingenti danni, e molte persone sono morte.
Tristi per l’incredibile disgrazia avvenuta su queste isole, ma dovendo andare avanti con la nostra vita e le nostre vacanze, siamo stati costretti a cambiare destinazione. Invece di fare snorkelling con le tartarughe vicino alla spiaggia, ci siamo dedicati alle immersioni a nord dell’isola e a un po’ di natura nell’entroterra.
Ed è proprio verso la fine delle nostre vacanze che abbiamo vissuto davvero un po’ di avventura: in due giorni abbiamo visitato un canyon “nascosto" (lo era sicuramente fino a pochi anni fa, ma tutti sappiamo cosa succede quando una destinazione diventa amata dai turisti), delle cascate da poco adornate da un resort che dona possibilità di foto incredibili, e lo zoo safari.
L’Hidden Canyon Beji Guwang si trova a Sukawati, così come le altre destinazioni, lungo la costa sud-est dell’isola. Si tratta in realtà di tre piccoli canyon che possono essere attraversati con l’aiuto di una guida, che vi mostra esattamente dove appoggiare piedi e mani per camminare sulle rocce e poter attraversare questo piccolo spettacolo della natura.
A breve distanza in taxi si trovano le Tagenungan Waterfall. Si tratta di una cascata che può essere osservata dall’alto e da sotto, e alla base vi è la possibilità di fare il bagno nelle sue acque, con la compagnia di centinaia di altri turisti. Sicuramente la costruzione di un resort proprio al suo fianco è causa dell’aumento del numero di persone che ogni giorno vanno a visitare queste cascate, ma vale sicuramente la pena. Come anticipato prima, i proprietari di questo complesso che include un bar, ristorante e due piscine, hanno posizionato vari elementi che permettono di scattare foto artistiche e con un incredibile sfondo, che gli amanti di Instagram troveranno perfette per i propri account.
Il giorno successivo lo abbiamo dedicato interamente al Bali Safari and Marine Park. Si tratta di uno zoo safari che include animali provenienti da Indonesia, Africa e India. Vi dà la possibilità di attraversare i recinti di questi animali a bordo di una 4x4 o di un bus, e gli animali si possono avvicinare fino a pochi centimetri di distanza. Il parco offre anche numerose attrazioni, quali foto con gli animali, la possibilità di nutrire elefanti, tigri e leoni, e di incontrare i suricati, così come fare un giro a bordo di un elefante, e molte altre possibilità. Assolutamente da non perdere!
Insomma. Una vacanza iniziata in maniera un po’ altalenante, ma terminata col botto, come per ricordarci che Bali ed Indonesia non vogliono solo dire snorkelling ed immersioni, ma infinite possibilità a contatto con la natura.