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RSA FISAC CGIL Pontassieve: "Solidarietà a lavoratori Bekeart, mobilitiamoci e salviamoli"

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Bekaert Bekaert © Ok!Valdisieve
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Dopo anni di trattattive il 10 dicembre i vertici dell'azienda Bekeart di Figline Valdarno hanno riavviato la procedura di licenziamento per 176 dipendenti lasciando non poco stupore da parte di molti esponenti politici (Clicca qui per leggere l'articolo). In merito a tale decisione giunge alla nostra redazione anche un commento da parte di  Enrico Chiavacci, a nome di tutte le lavoratrici ed i lavoratori iscritti alla RSA FISAC – CGIL della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve che esprime la solidarietà di queste persone nei confronti dei lavoratori e lavoratrici della Bekeart:

"Le lavoratrici ed i lavoratori della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve iscritti a questa organizzazione sindacale, esprimono la propria sentita vicinanza e solidarietà ai 176 dipendenti della Bekaert di Figline Valdarno, che l'11 dicembre sono stati licenziati dalla multinazionale belga.

Non è un fulmine a ciel sereno: il 9 marzo prossimo scadono gli ultimi 6 mesi di cassa integrazione (motivata dal Covid), dopo oltre due anni di “ammortizzatori” ottenuti con la dura vertenza dell'estate 2018, quando i lavoratori, sostenuti da una grande ondata di solidarietà popolare, riuscirono a far ritirare gli allora 318 licenziamenti e aprire un tavolo di trattativa al ministero dello Sviluppo economico (Mise), che poi si è rilevata inconcludente, così come la mediazione della Regione Toscana al cui neoeletto governatore Eugenio Giani (PD) i lavoratori Bekaert avevano suonato la sveglia già a settembre ottenendo un incontro il 5 ottobre, dove Giani aveva preso tempo.

Per non dimenticare nessuno, ricordiamo che già nel gennaio del 2016 un accordo sindacale mitigò gli effetti di una prima, cosiddetta, “razionalizzazione” mossa dalla Bekaert all’indomani dell’acquisizione da Pirelli, che portò al licenziamento con accompagnamento alla pensione per circa 60 persone. Oggi ci troviamo di fronte ad un colpo pesantissimo per le famiglie dei 176 dipendenti rimasti legati alla Bekaert e per tutto il territorio di Figline Valdarno, che perderebbe la storica fabbrica, dal 1959 al 2013 della Pirelli, a cui è legata una buona fetta dell'economia locale. La Bekaert ha deciso di dismettere lo stabilimento valdarnese non perché è in crisi la produzione del cord steel (la cordicella di acciaio utilizzata nelle ruote degli autoveicoli) in cui è specializzata a livello europeo da oltre 60 anni, ma perché ritiene più economico produrre in Romania e Slovacchia; un obiettivo perseguito a freddo dal 2013, quando dopo aver rilevato l'azienda ha spinto al massimo la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, che solo le esperte e capaci maestranze di Figline potevano assicurargli, salvo poi disfarsene una volta raggiunto l'obiettivo.

Oggi come due anni fa l'unica strada per salvare i posti di lavoro alla Bekaert è la mobilitazione e la lotta, pur con le mille difficoltà del periodo e l'inevitabile sfinimento di questa lunghissima trattativa.

Rinnoviamo dunque la nostra vicinanza poiché il diritto al lavoro non conosce distinzione di categorie, di impieghi o di quant’altro possa minare l’unità in coloro che lo rivendicano. Il lavoro dovrebbe essere un diritto comune a tutta la popolazione del nostro Paese, come peraltro enunciato nell’articolo 4 della nostra carta costituzionale, ed è per questo che dovremmo recuperare quell’unità capace di contrastare delocalizzazioni, tagli o “razionalizzazioni” che solitamente hanno come fine ultimo ed esclusivo l’aumento dei profitti aziendali sulla pelle dai propri dipendenti, respingendoli in maniera forte e decisa.

Nel mondo del Credito Cooperativo, il nostro futuro è reso incerto dalle possibili ricadute della Riforma del settore alla quale gli organismi datoriali stanno lavorando ormai da anni ma che ancora non ha quantificato gli “esuberi” che vi saranno ed in che modo saranno gestiti; inoltre ad oggi stanno pagando un prezzo altissimo i precari del settore e tutti i lavoratori somministrati che sempre più spesso vengono usati per anni, sottopagati e senza diritti dalle aziende di lavoro interinale e poi abbandonati al loro destino senza plausibili motivazioni. Alle lavoratrici e ai lavoratori della Bekaert va tutta la nostra solidarietà di lavoratrici e lavoratori, ed il sostegno e l'incoraggiamento a mettere in campo la determinazione e l'intelligenza che hanno dimostrato nel 2018.

Chiudiamo con le stesse parole che vi furono inviate il 20 agosto del 2018 nel nostro primo comunicato di solidarietà: “auspichiamo, oltre al buon esito finale, che la vostra coraggiosa e determinata resistenza sia di stimolo e d’esempio a tutti coloro che stanno incontrando o si troveranno di fronte a problematiche simili in ogni settore, ricordando che la vostra lotta è di tutti e per tutti coloro che vogliono poter lavorare dignitosamente senza chinare la testa davanti all’ignobile e spietata prepotenza datoriale.”

 

Foto di repertorio di un evento a Figline Valdarno in solidarietà dei lavoratori Bekeaert precedente alle normative Anti-Covid

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