L'Italia è tutta un cantiere e il Mugello non è da meno. Si lavora incessantemente lungo le strade, si buca, si riempie e si asfalta, si buca, si riempie e si asfalta… ripetutamente, come una cantilena buddista. Claudio Baglioni nel 1981 c'aveva visto lungo, infatti dedicò una canzone proprio ai cantieri del Mugello, con il brano “Strada facendo”. I critici musicali ci dissero che il brano parla delle difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino della propria vita, tra sogni, speranze, illusioni e delusioni.
Ma non diciamo stupidaggini!!! Baglioni voleva descrivere le condizioni della viabilità mugellana, dove si continua a costruire strade, su strade già fatte: insomma, strada facendo. “Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai”, dice la canzone; con questa strofa Baglioni vuole anche segnalare i problemi della Faentina, che ti obbligano a spostarti in automobile, con l'illusione di far prima, ma in realtà entri in un metaverso caratterizzato da semafori temporanei, sensi unici alternati e deviazioni stradali, verso luoghi misteriosi che ti portano lontano, fino a perderti, come in un sogno senza risveglio.