OK!Valdisieve

Viaggio in Ucraina: Verso Leopoli si arriva a Kyiv.

Secondo articolo a firma di Enrico Martelloni in viaggio in Ucraina per un racconto diretto e fuori da ogni propaganda.

  • 215
Ponte distrutto Ponte distrutto © EM
Font +:
Stampa Commenta

Le vie principali che percorro verso Leopoli mi dimostrano che tutto sommato sono integre e dove non lo erano, sono state prontamente sistemate. Ai lati si trovano punti di controllo militari dismessi e i cavalli di Frisia ammassati sui fianchi delle strade. Un paio di volte, però, ho dovuto mostrare i documenti ai militari nei check Point attivi.

Lascio Leopoli il giorno seguente dopo un lungo viaggio. La città è stata colpita più volte anche in centro. Leopoli, è storicamente una città tollerante, crocevia di popolazioni, che ha avuto uno dei suoi momenti migliori sotto l’impero austro ungarico, e come tutta la zona avversa a Mosca e al comunismo sovietico, era stata emarginata in quell’ epoca, fino alla povertà.

Qui gli ebrei incontravano gli ortodossi, i massoni, i cristiano uniati, gli armeni la cui chiesa è di antiche origini. Non distante si trova anche la chiesa barocca dove il figlio di Mozart, Franz Xavier,  aveva inaugurato la scuola di musica tuttora attiva.

Procedo verso la capitale ed i segni della guerra si fanno più presenti: strade in fase di ricostruzione, un supermercato distrutto, case distrutte  dai missili. Supero Zytomyr, luogo dove nelle vicinanze i cosiddetti russi avevano ucciso centinaia di civili in fuga per l’invasione dei carri armati arrivati dalla Bielorussia. Ora, dopo più di un anno è stato tutto rimosso. 

Tutto è in ricostruzione per questo le larghe strade a cinque corsie che cingono Kyiv sono interrotte formando lunghe file di automezzi. La vita continua, anzi mai si è interrotta. Impegno e lavoro caratterizzano questo popolo che dopo aver cacciato i moscoviti hanno subito ricostruito ciò che era stato distrutto. I cartelli stradali, noto, che sono stati smontati e non ci sono più le indicazioni perché il nemico ne avrebbe approfittato per orientarsi.

Dovevano in tre giorni prendere Kyiv e dopo tre mesi sono stati scacciati lasciando sul campo molti di coloro che avevano ucciso e violentato bambini e adulti. A Hostomel’, all’aeroporto sportivo, tra il distretto di Bucha e Irpin, dove gli elicotteri dell’invasore volevano atterrare, sono stati abbattuti in cielo così come i paracadutisti. Ora il nemico si è concentrato al sud e ad Est dell’Ucraina, ma ovunque nei paesi che vengono liberati si trovano cimiteri di civili trucidati. 

Ciò che hanno subito in questi giorni gli israeliani per mano di Hamas, armata da Putin, in Ucraina è stato ed è ancora, negli Oblast temporaneamente occupati, compiuto cento volte di più, ma la Gran Bretagna ha messo oggi fuori legge la bandiera della Palestina, mentre ancora per quella dei cosiddetti russi non lo ha fatto.

Enrico Martelloni
 

Lascia un commento
stai rispondendo a