Lo aveva denunciato da molto tempo, e ancora di più dopo il rafforzamento dei controlli alle Cascine: il popoloso rione di San Jacopino è fuori controllo. La soluzione dei maggiori controlli della municipale alle Cascine, presentata dalla sindaca Funaro come una soluzione, è la toppa peggiore del buco.
Non poteva essere altrimenti, dato che, come si dice, "la coperta è corta". Gli uomini delle forze dell'ordine sono gli stessi di prima, e se dedichi più pattuglie a presidiare una zona, è inevitabile che, come nel film Guardie e ladri, i malfattori si spostino dove ci sono meno controlli.
Il quartiere di San Jacopino, per sua sfortuna e anche grazie alla tramvia e a una veloce pista ciclabile che si trova sul marciapiede di viale Redi, lungo il Mugnone, dotata peraltro di una lunga e alta siepe che copre la vista, è da tempo luogo abituale di transito e ritrovo di spacciatori e drogati, che si fanno anche lì, sulle panchine, in mezzo ad anziani e bambini.
Non dimentichiamo inoltre che questo è anche il quartiere delle occupazioni tollerate, dove è sparita all'ex Astor una bambina e dove, da tempo, un paio di palazzi più in là, c'è un condominio "esplosivo".
A San Jacopino non si contano più i vetri delle auto e le vetrine dei negozi mandati in frantumi per rubare pochi spiccioli necessari per la dose. Le pipette e le siringhe si trovano un po' ovunque, anche nei giardini privati, e le losche presenze lungo le spallette e sul greto del Mugnone, protette appunto dalla siepe che, oltre a nascondere aggressioni, è usata come "magazzino" delle dosi per gli spacciatori, che si muovono veloci in bici e monopattino sulla ciclabile, sono abituali.
Ed è proprio qui che ieri sera, poco dopo le 19:00, quando già era calata la sera ma le luci dell'illuminazione pubblica non erano ancora accese, sfruttando questa penombra, un giovane africano col cappuccio della felpa grigia tirato sulla testa, a bordo della sua bicicletta, ha aggredito alle spalle, tentando di rubargli il telefono, Simone Gianfaldoni, presidente del comitato Cittadini Attivi di San Jacopino e coordinatore dei comitati cittadini.
Simone inevitabilmente molto scosso dall'accaduto è riuscito a sventare il furto e se l'è cavata solo con due graffi al polso ma poteva andare peggio.
"Stavo camminando sul marciapiede vicino alla siepe - racconta ancora scosso dall'accaduto - e avevo come sempre il telefono in mano quando, come per istinto mi sono girato verso la strada avvertendo qualcosa alle mie spalle. Questo mio movimento ha evitato all'uomo già lanciato col braccio proteso verso il mio telefono di prenderlo e per evitare la caduta dopo la mia mossa mi ha graffiato. Ho provato a rincorrerlo mentre scappava veloce in direzione di via Bellini ma era veloce come una lepre" racconta.
"E' drammatico quello che sta succedendo, ora basta davvero, tutti i giorni è la conta di una guerra, non è più possibile uscire nemmeno di casa. Purtroppo ora che l'ho provato sulla mia pelle comprendo ancora di più lo shock dei tanti, troppi fiorentini che ogni giorno vengono molestati e aggrediti. E' il momento di dire basta e fare azioni concrete e non di facciata."
"Un ringraziamento lo voglio fare ai due agenti della pattuglia che è intervenuta. Due angeli preparati e molto comprensivi che hanno saputo con professionalità e pazienza tranquillizzarmi, che era la cosa più importante" conclude Gianfaldoni ancora evidentemente scosso dall'accaduto.