Spiega una nota di Officina Vicchio 19, inviata a tutte le redazioni:
Come molti vicchiesi, prima della Fiera Calda avevamo qualche timore per l'eventuale formazione di assembramenti e situazioni a rischio causate dall'afflusso di persone. Come molti vicchiesi, da questo punto di vista tiriamo un sospiro di sollievo perché il problema non si è presentato, anzi.
Grazie all'organizzazione della Fiera, sotto tono e ai minimi storici che chiunque di noi possa ricordare, i numeri di presenze sono stati molto contenuti, chissà se dovuti al covid o alla pochezza dell'evento, evitando di fatto situazioni a rischio.
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Ovviamente il rovescio della medaglia lo hanno pagato commercianti ed espositori, con molti spazi vuoti nei ristori e scarsa affluenza in negozi e bancarelle. Del resto una volta la Fiera era sinonimo di prodotti agricoli e artigianato, ma queste due specificità sono state ridotte al lumicino, con gli sparuti artigiani relegati in alcuni fondi sfitti del paese.
Forse proprio per questo risultato mediocre, la quasi totalità dell'amministrazione si è tenuta lontana dalla Fiera e si è vista raramente.
È bene ricordare che nella campagna elettorale del 2019, la giunta Carlà Campa aveva fatto del rilancio Fiera uno dei cavalli di battaglia più importanti. Inutile sottolineare che dopo più di due anni e due Fiere organizzate, il cavallo non è solo senza fantino ma è pure zoppicante.
Potremmo anche soprassedere sul mancato passaggio del sindaco a vedere tutto l’architrave costruito intorno a questo evento, ma almeno un aggiornamento sui dati dei contagi, che ci vedono in costante risalita negli ultimi periodi, ci sembrava doveroso in un momento denso di preoccupazione”