Il Consiglio comunale di Vicchio ha approvato all'unanimità una mozione che sostiene il principio dello "Ius Scholae", impegnandosi a concedere la cittadinanza onoraria ai minori di origine straniera che frequentano le scuole nel territorio comunale, al completamento di almeno un ciclo scolastico o formativo. L'atto, di natura simbolica, ha lo scopo di riconoscere formalmente l'appartenenza di questi giovani alla comunità locale.
L'iniziativa, promossa dal gruppo di maggioranza, rappresenta un chiaro invito al Parlamento per adottare al più presto il principio dello Ius Scholae, congelato dopo il cambio di governo nel 2022. Secondo la mozione, è "giusto ed opportuno rivedere la normativa sulla cittadinanza italiana per i bambini e ragazzi nati o cresciuti in Italia", riconoscendo loro gli stessi diritti degli altri cittadini. Tale misura è vista come un "atto di uguaglianza sociale", capace di integrare i figli di migranti che, pur essendo italiani per cultura ed educazione, non hanno ancora lo status giuridico.
Oltre all'assegnazione della cittadinanza onoraria, il Consiglio ha invitato l'amministrazione a promuovere iniziative di consapevolezza sociale, informando i minori stranieri residenti a Vicchio sulla possibilità di richiedere la cittadinanza italiana entro un anno dal compimento della maggiore età. La mozione, inoltre, chiede di "sollecitare il Parlamento" affinché venga finalmente approvata una nuova legge sulla cittadinanza che tenga conto delle trasformazioni sociali avvenute dal 1992, garantendo pieni diritti ai figli dei migranti nati e cresciuti in Italia.
L'approvazione della mozione da parte del Consiglio comunale di Vicchio è un segnale forte a sostegno di un cambiamento legislativo che favorisca l'inclusione e l'uguaglianza dei giovani stranieri, invitando le istituzioni nazionali a non rinviare ulteriormente una riforma cruciale per la società italiana di oggi.
Mugelli Giampiero
Tutto è facile in Italia per chi viene da fuori. Adesso vogliamo dare la cittadinanza come fosse un regalo , così per farsi belli e bravi. La cittadinanza è una cosa seria non un gioco, è la consapevolezza del soggetto, ci vuole una integrazione totale e un esame da dare. Andate in altri paesi a chiedere la cittadinanza e vedrete se ve la danno con semplicità. Non è politica la mia, solo come italiano mi sento in dovere di essere dissidente