Un testo uscito ieri (in occasione dell'anniversario dalla battaglia) sui social di Vicchio:
Il 6 marzo del 1944 Vicchio fu scenario di una prima liberazione dall'oppressione fascista. Le formazioni partigiane di stanza sui monti intorno al paese si coordinarono per compiere un’azione, propriziata anche dalla necessità di cercare l'allentamento della repressione che i fascisti stavano portando nelle fabbriche fiorentine dove i lavoratori erano scesi in sciopero rivendicando pane e libertà.
Le brigate partigiane provenienti da Gattaia e dal monte Giovi scesero su Vicchio, incontrando una forte resistenza da parte dei miliziani che venne sconfitta occupando la casa del fascio, la posta e la caserma dei carabinieri per rifornirsi di armi, munizioni e radio. Quel giorno furono 19 i deceduti tra i miliziani e 14 di loro fatto prigionieri.
La gente scese in strada per festeggiare, ignara che da lì in poi la repressione dei nazifascisti sarebbe stata ancora più dura. Oggi, a 77 anni da quegli avvenimenti, abbiamo il dovere e l'onore di ricordare quei giovani che non furono vinti dall'oppressione nazi fascista ma misero a repentaglio le loro vite per conquistare le libertà democratiche fondamenta della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.