Il 18 novembre 1865 segna una data storica per l'Italia e la città di Firenze. In questa giornata, per la prima volta, il Parlamento del Regno d'Italia si riunì nel celebre Salone dei Cinquecento, all’interno del Palazzo Vecchio, simbolo del potere e della cultura fiorentina. Questo evento fu parte del più ampio contesto del trasferimento della capitale del neonato Regno d’Italia a Firenze.
L'Italia, dopo la proclamazione ufficiale del Regno nel 1861, si trovava nel pieno del processo di consolidamento nazionale. Con la conquista di nuove regioni e la progressiva annessione di vari Stati della penisola, il paese era in cerca di una capitale simbolica che potesse rappresentare la giovane nazione unita. Inizialmente, Torino fu scelta come sede del governo e del Parlamento, ma la pressione politica e diplomatica portò, nel 1865, alla decisione di spostare la capitale a Firenze.
Questa scelta derivava anche da pressioni internazionali, poiché la vicinanza di Torino al confine francese e l'interesse della Francia a mantenere una certa influenza sulla penisola resero evidente la necessità di un trasferimento verso una posizione più centrale e meno controversa. Firenze, con la sua storia di repubblica autonoma, il suo prestigio culturale, e il suo ruolo cruciale nel Rinascimento, sembrava una scelta ideale.
Il 18 novembre 1865, i membri del Parlamento si riunirono nel Salone dei Cinquecento, un ambiente di grande rilevanza storica e artistica, decorato dai capolavori di artisti come Giorgio Vasari e progettato per essere uno spazio rappresentativo del potere della Repubblica Fiorentina. La decisione di riunirsi in questo luogo conferiva alla seduta un significato altamente simbolico, legando la nuova Italia unita al glorioso passato fiorentino.
Tuttavia, questa fase fu temporanea. Firenze restò capitale solo fino al 1871, quando, in seguito alla Breccia di Porta Pia e all'annessione di Roma, il Parlamento e il governo si trasferirono definitivamente a Roma.
Il 18 novembre 1865 rimane, quindi, una data da ricordare: un giorno in cui Firenze non solo ospitò il Parlamento italiano, ma incarnò la speranza di una nazione che stava nascendo, carica di aspirazioni e desiderosa di consolidare la propria unità.