Il "macchiaiolo" Silvestro Lega © Facebook
Il 21 novembre 1895 si spegneva a Firenze Silvestro Lega, uno dei principali esponenti del movimento macchiaiolo e figura di spicco dell’arte italiana dell’Ottocento.
Nato il 7 dicembre 1826 a Modigliana, nella provincia di Forlì, Lega è ricordato per il suo approccio innovativo e per la capacità di raccontare, attraverso le sue tele, la poesia della vita quotidiana.
Dopo una formazione accademica tradizionale, Lega trovò nella cerchia dei Macchiaioli, un gruppo di pittori toscani attivi nella seconda metà del XIX secolo, l’ambiente ideale per sperimentare nuove tecniche pittoriche. Influenzato dalla luce naturale e dai contrasti di colore, Lega abbandonò i canoni rigidi della pittura accademica per concentrarsi su scene di vita semplice e rurale, rappresentandole con uno stile intimo e realistico.
Tra i suoi dipinti più celebri spiccano Il canto dello stornello (1867) e La visita (1868), opere che catturano momenti familiari con una cura particolare per la luce e il dettaglio. Queste tele rappresentano non solo uno spaccato della società italiana dell’epoca, ma anche una riflessione sulla bellezza nascosta nel quotidiano.
Nonostante il successo iniziale, la vita di Silvestro Lega fu segnata da difficoltà personali e finanziarie. La perdita di amici e familiari influenzò profondamente il suo stato d’animo e, di conseguenza, la sua arte. Negli ultimi anni, Lega affrontò una crescente solitudine e un progressivo isolamento, che lo portarono a vivere in condizioni di difficoltà economica.
Malgrado queste avversità, la sua eredità artistica è rimasta intatta, continuando a ispirare generazioni di artisti e appassionati d’arte. Le sue opere sono esposte nei principali musei italiani e internazionali, dove continuano a testimoniare la forza di un’arte capace di raccontare con sincerità e passione il mondo che ci circonda.
