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23 febbraio 1305 – La predica degli occhiali: disputa tra Firenze e Pisa

Era fiorentino l'inventore degli occhiali?

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"L'apostolo degli occhiali" di Konrad von Soest, 1403, in cui si vedono i binocles-ciseaux, detti anche occhiali a forbice
Sicuramente, però, una curiosità degna di nota è un "L'apostolo degli occhiali" di Konrad von Soest, 1403, in cui si vedono i binocles-ciseaux, detti anche occhiali a forbice Sicuramente, però, una curiosità degna di nota è un © Facebook
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A disputarsi la paternità dell'invenzione degli occhiali sono in molti, sin dai tempi dei romani e non ci addentreremo qui in indagini approfondite.
Sicuramente, però, una curiosità degna di nota è un'epigrafe che si trova nella piccola chiesa di Santa Maria Maggiore, a Firenze, edificio dal quale il volto incastonato della Berta osserva da secoli i passanti.
L'epigrafe nell'antica parrocchia degli Armati cita: "Qui giace Salvino D'Armato degli Armati di Firenze, inventor degli occhiali, Dio gli perdoni le peccata, anno D. MCCCXVII".

È anche in questo documento che affonda le radici la candidatura di Firenze come patria delle lenti da vista.
Salvino è stato una figura di spicco se si pensa che anche Umberto Eco, ne "Il nome della Rosa", lo cita quando Guglielmo di Baskerville mostra un paio di occhiali, dicendo di averli ricevuti proprio da Salvino degli Armati.

Nella predica in Santa Maria Novella del 23 febbraio 1305, il domenicano beato Giordano da Pisa (o Rivalto) ricordò ai fedeli la recente ("non è ancora vent'anni") invenzione degli occhiali, utili per tutti e in particolare per chi legge e scrive. Aggiunse anche che aveva parlato con chi li aveva inventati.
Si pensa che si riferisse ai confratelli veneziani che aveva conosciuto a Bologna, i quali non avevano però svelato il segreto della produzione.

All'invenzione, infatti, aveva dato un notevole contributo proprio il perfezionamento delle tecniche per la lavorazione del vetro.
Quando Giordano tornò a Pisa, il frate domenicano Alessandro della Spina gli vide indossare gli occhiali e fu bravo a riprodurli e quindi a diffondere in Toscana l'arte di fabbricarli.
Da qui l'assegnazione a Pisa dell'invenzione.

Quello che è certo, al di là della diatriba tra Pisa e Firenze sulla loro invenzione, è che i "dischi per gli occhi" erano presenti nelle due città ai tempi di Salvino e Giordano, mentre risale solo ad alcuni secoli dopo la realizzazione del primo paio di occhiali con le stanghette.

Una vera rivoluzione, quella degli occhiali, che ha cambiato radicalmente vita e abitudini di moltissime persone, tanto che ad esempio la stilista Vivienne Westwood era solita dire "Non posso pensare senza i miei occhiali".

 

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