La basilica di San Miniato al Monte è molto conosciuta, forse sono meno note le sue origini.
La storia inizia presumibilmente il 25 ottobre del 250 d.c. con il primo martirio cristiano di Firenze, quello di Miniato. Su questo episodio si narrano varie versioni che differiscono sulle origini del martire ma collimano tutte sulla stessa conclusione.
Le ricostruzioni più accreditate parlano di un soldato romano convertito al cristianesimo o di un principe armeno di passaggio a Firenze durante la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio. Si narra che Miniato, rifiutatosi di venerare gli dei pagani, sia stato torturato come esempio per gli altri. Gli agiografi riportano vari aneddoti ‘miracolosi’ che avrebbero vanificato il supplizio ma concordano tutti sulla decollazione del santo.
Dopo la decapitazione, avvenuta secondo alcuni presso l’attuale Porta alla Croce (piazza Beccaria) o secondo altri più vicino al fiume, pare che Miniato abbia raccolto la testa, attraversato l’Arno e sia salito sul colle di fronte.
Nel luogo dove avrebbe poggiato la testa sarebbe stata costruita, diversi secoli dopo, la basilica omonima. Le ossa del Santo riposano a tutt'oggi nella cripta della chiesa, il cui complesso ancestrale dovrebbe risalire alla fine del’VIII secolo.
Un'ultima ipotesi vorrebbe che Miniato fosse una figura nata sulla base di un più antico culto dedicato a San Menna, martire egiziano le cui reliquie erano venerate a San Miniato al Monte già nel 787, così come risulterebbe da un diploma di Carlo Magno che parla della basilica “martiris Christi Miniatis, sita Florentie, ubi eius venerabile corpus requiescit” (del Cristo martire Miniato, situata a Firenze dove riposa il suo venerabile corpo).
L’origine esotica del santo verrebbe avvalorata dall’iconografia che tradizionalmente lo rappresenta con una palma.