Conoscenza della storia passata e contemporanea, valorizzazione della memoria e partecipazione attiva dei giovani del territorio alle commemorazioni istituzionali.
E’ l’intreccio tra questi tre elementi il progetto culturale sul quale il Comune ha voluto investire per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione di San Casciano dall’occupazione nazifascista.
La forza evocativa della memoria, la divulgazione artistica dei tragici accadimenti del secondo conflitto mondiale, curata e interpretata dalle nuove generazioni, hanno creato un ponte di valori, un filo rosso animato da testimonianze, riflessioni, letture, un dialogo senza tempo che ha posto passato e presente l’uno davanti all’altro.
Nell’iniziativa che l’amministrazione comunale ha organizzato ieri nell’arena estiva entro le mura, a distanza di 80 anni da quella feroce estate del ‘44, nel giorno in cui San Casciano, pesantemente bombardata, si risvegliò dalle macerie e dalle rovine sfigurata, senza più un’anima, ma liberata dall’oppressione con l’aspetto di un paese sventrato, raso al suolo, ha avuto un ruolo centrale lo spettacolo curato dall’Associazione Verso Oklaoma.
Dopo gli interventi del sindaco Roberto Ciappi e della presidente del Consiglio comunale Alessandra Gherardelli che hanno sottolineato l’importanza di attualizzare il valore della memoria per renderlo linguaggio e approccio conoscitivo vicino ai giovani, è andato in scena l’originale viaggio nella storia, nelle tappe e nei difficili momenti del passaggio del fronte che la compagnia, presieduta da Matteo Pecorini, che si occupa di rigenerazione culturale a partire dai luoghi, ha proposto in forma di spettacolo teatrale, arricchito da un’alternanza di letture sceniche che hanno visto protagonisti i giovani del territorio.
L’evento “La bella estate. Storie di Liberazione del Chianti Fiorentino”, nato da un’idea dell’attore e regista Matteo Pecorini, ha acceso i riflettori sul racconto di storie, fatti e protagonisti nella primavera estate del 1944 nel corso della quale si consumarono 200 stragi e furono uccise 4000 civili.
“La celebrazione della nostra Liberazione ha assunto sfumature e contorni contemporanei, è stata una straordinaria carrellata di citazioni letterarie – ripercorre il sindaco Roberto Ciappi - che hanno spaziato dal manifesto futurista di Giovanni Papini ai grandi protagonisti del Novecento, come Carlo Emilio Gadda e Cesare Pavese, toccanti sono state le testimonianze recitate da Matteo Pecorini che ha dato voce sia alle riflessioni sulla necessità di attualizzare obiettivi e funzioni della cultura della memoria da parte di giovani studenti universitari e liceali, sia alle vicende del passato, alle storie di quotidianità divise tra amore e terrore, tra sentimenti soffocati e paura del domani, vissute da coloro che hanno subito in prima persona gli orrori della guerra e del passaggio del fronte. Non c’è futuro senza memoria, la cultura ed ogni forma di espressione artistica affidata ai giovani servono a rafforzare il filo rosso che lega passato e presente”.
“Crediamo che questo sia il modo migliore per passare il testimone – precisa il presidente del Consiglio Alessandra Gherardelli – rendere i giovani protagonisti della conoscenza, di quelle pagine della Storia che percepiscono lontane dal loro sentire, anche attraverso una costante attività educativa e formativa nelle scuole”.
Il progetto si è esteso a tutto il Chianti e ha coinvolto nello stesso allestimento di ieri l’evento “Arenui”, un testo di Alessio Buti che ha curato anche la regia, interpretato dalla compagnia Giovani Attori del Teatro Riflesso. Sul palco si sono alternati i giovanissimi attori e attrici Matteo Calandrini, Viola Gelli, Andrea Grassini, Lorenzo Scavone. A curare gli aspetti tecnici dell’evento Roxana Iftime dell’associazione Verso Oklaoma.
La presenza dei giovani è stata una costante nell’ambito del ricco calendario promosso e organizzato dal Comune in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. Il programma ha messo al centro anche il gruppo dei giovani di Montefiridolfi, curato da Gabriele Sani, protagonisti della lettura corale “La fede non basta”, incentrata per la prima volta sul racconto della strage di Fabbrica, località del Comune di San Casciano dove hanno perso la vita 4 civili per mano nazifascista, commemorata lo scorso 24 luglio nel luogo dell’eccidio.
Le celebrazioni della Liberazione di San Casciano si concluderanno mercoledì 31 luglio alle ore 21 nella piazza de La Romola con la deposizione della corona alla targa in ricordo dei soldati neozelandesi caduti per la Liberazione e l’inaugurazione della mostra fotografica sul passaggio del fronte a cura di La Romola Insieme. Sarà presente il sindaco Roberto Ciappi. Ingresso libero.