
Il 26 maggio 2016 dal consiglio comunale di Vicchio una mozione, su iniziativa del centrosinistra mugellano, e poi replicata dalle altre amministrazioni, sottolineava la necessità di una maggiore collaborazione tra Comuni, Città Metropolitana e Ministero sul tema dell’accoglienza dei profughi. «Il Mugello – affermavano alcuni degli estensori della mozione – ha già dato tanto e, posto che l’emergenza non va affrontata con populismi, serve comunque una riflessione seria». E anche il segretario del Pd locale, Marco Recati, rimarcava il bisogno di una maggiore unità. Insomma, c’era un problema immigrati. Il 27 gennaio 2017, poi, i sindaci del Mugello scrivevano al Ministro dell’Interno Marco Minniti. Testuale: «Fin dall’inizio dell’emergenza abbiamo agito con senso di responsabilità e adempiuto ai nostri doveri. E lo abbiamo fatto anche partecipando al bando nazionale del Ministero dell’Interno per lo SPRAR (qui articolo), convinti che questo, come sostenuto anche da Anci Nazionale, sia il sistema che garantisce da una parte un’accoglienza dignitosa e una risposta adeguata alle richieste di asilo senza mettere a rischio la tenuta sociale, e dall’altra un ruolo centrale, e non passivo, degli enti locali, con una stretta relazione col mondo associativo e un basso impatto sulla comunità locali (…) Tuttavia la scelta dello SPRAR non ha portato, come auspicato e chiesto più volte alla Prefettura di Firenze, alla interruzione dell’apertura dei CAS nel nostro territorio. Non solo, i nostri Comuni hanno visto incrementare le assegnazioni. I soli centri CAS, al 14 gennaio 2017, fanno registrare una presenza di 423 persone, accolte in strutture molto diverse tra loro per caratteristiche e concentrazione. Accanto a piccole strutture, nate nel rispetto dell’accoglienza diffusa, sono stati aperti centri più grandi, che concentrano 50, 54, ma anche 68 persone». La contestazione era chiara: la situazione, protraendosi ancora, avrebbe messo in crisi l’equilibrio e la tenuta sociale. Infatti – continuava la nota - «Nessun esito positivo, al momento, hanno ricevuto richieste di riequilibrio rivolte dai i sindaci in più occasioni alla Prefettura di Firenze, che continua ad assegnare migranti senza tener conto delle indicazioni del Ministero, di Anci e Regione Toscana. Né sono state previste nei nuovi bandi clausole di esclusione per il territorio del Mugello». Non solo: tra strutture CAS (centri accoglienza speciale) e SPRAR, «il Mugello ospiterà, con il prossimo completamento dei progetti SPRAR avviati, 561 persone accolte: quindi 8,78 migranti ogni 1000 abitanti, ben oltre la quota dei 2,5 ogni 1000 prevista dall’ ultima Direttiva di ripartizione richiedenti asilo e clausola di salvaguardia emanata dal Ministro dell’Interno 11 ottobre 2016, quota che anche Lei recentemente ha individuato come equa». E oggi, maggio 2017? Le difficoltà, nonostante tutto, permangono. E a Ok!Mugello lo spiega Carlotta Tai, vicesindaco di Vicchio e delegata mugellana al tavolo per l’immigrazione dell’area metropolitana. «E’ cambiato per non far cambiare nulla – dice - Sono state riviste le quote per la zona delle città MET di Firenze, sì, e al momento non ci sono nuove assegnazioni previste. A livello provinciale c’è stata una redistribuzione». Tuttavia, continua, «in primo luogo l’estate potrebbe portare uno stato di incertezza qualora si intensificassero gli arrivi in Italia. E poi la questione rimane irrisolta per quanto riguarda i 470 tuttora presenti nei CAS: perché non si può tenere una persona ferma lì per due anni, non è giusto. Si crea un problema: per noi, come comunità, e per loro». E poi: «Con l’aiuto di tutte le forze sociali, dei carabinieri e della polizia stiamo cercando di occuparsi di queste persone, insegnando loro la lingua, le usanze e provando ad sostenere una piena integrazione». Però, conclude: «Ora servono risposte concrete con politiche governative, politiche strutturali e di sistema. Non possiamo continuare ad andare avanti senza le giuste risposte». E forse la soluzione, appunto, passa solo da qui.
renzo marchetti
SI SCRIVE PROFUGHI ,MA SONO QUASI TUTTI DEI CLANDESTINI UNA PICCOLA PERCENTUALE SONO PROFUGHI.
zaffo
Accoglienza!..... una civile espressione che da un p di tempo purtroppo mi fa venire i brividi, per come stata snaturata e abusata da questi incapaci che mio malgrado mi governano. Prima li prendono tutti, accoglienza indiscriminata, e adesso si trovano nel panico non sapendo pi come gestirla.