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AISM a Sieci, in campo contro la sclerosi multipla. Tornano le mele per la beneficienza e la solidarietà

La sclerosi multipla è una malattia degenerativa autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale e che si scatena a causa...

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Mele Mele © Pixabay
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Sieci scende in campo per la solidarietà e per la lotta alla sclerosi multipla. Nella giornata di Sabato 7 ottobre, le mele di AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che quest'anno compie 30 anni di attività, saranno presenti nel negozio La Tresca, in via Aretina 172, nella frazione delle Sieci a Pontassieve.

L'iniziativa resterà attiva per tutto il corso della giornata, qui le cittadine e i cittadini potranno acquistare un sacchetto di mele gialle, rosse, verdi e delle varietà golden, granny smith e noared. Il ricavato di questo semplice gesto sarà devoluto alla ricerca per combattere questa malattia.

La sclerosi multipla è una malattia degenerativa autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale e che si scatena a causa di una reazione anomala delle nostre difese immunitarie le quali attaccano il nostro sistema nervoso, scambiando i suoi componenti per degli agenti patogeni o comunque dei corpi estranei. La malattia, che si presenta come un'infiammazione, danneggia la mielina, la guaina che avvolge e protegge le nostre fibre nervose, sia gli oligodendrociti, le cellule che producono la mielina, sia le fibre nervose stesse.

La malattia, potenzialmente, può presentarsi in ogni età della vita ma tendenzialmente viene diagnosticata in giovane età o nella prima età adulta, quindi tra i 20 e i 40 anni. Attualmente i casi di sclerosi multipla, certificati, nel mondo sono circa 2,8 milioni. Di questi 1.200.000 in Europa e 137.000 in Italia. Non solo, tendenzialmente la malattia colpisce più le donne degli uomini, infatti il numero di donne colpite da sclerosi multipla è quasi il triplo rispetto agli uomini.

Tuttavia, l'avanzamento della ricerca e i progressi dei trattamenti, hanno reso la sclerosi multipla una malattia con la quale è possibile convivere, mantenendo una buona qualità della vita, con un'aspettativa complessiva che ora si è avvicinata molto a chi non ha ricevuto questa terribile diagnosi. Progressi questi che, appunto, sono stati possibili grazie alla ricerca ed ecco perché iniziative come queste che mobilitano la cittadinanza a dare il proprio contributo si rivelano sempre più indispensabili.

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