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Alto Mugello, l'assenza di medici e le prospettive della sanità pubblica nella Metrocittà Firenze

Nicola Armentano (PD): "La medicina di base è essenziale per i territori. Serve una visione comune che metta al centro la vita delle persone"

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Nicola Armentano Nicola Armentano © FB
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Firenze – La mancanza di medici di base nell’Alto Mugello continua a destare preoccupazione, portando al centro del dibattito la necessità di soluzioni concrete per garantire l’accesso ai servizi sanitari essenziali nelle aree più decentrate. Nicola Armentano, consigliere delegato alla Sanità della Città Metropolitana di Firenze, sottolinea l’importanza della medicina di base come pilastro della sanità pubblica.

“Quando parliamo di Sanità – dichiara Armentano – dobbiamo mantenere fermo il principio che organizzare un servizio è diverso dal pensare all’economia per tagliare i servizi. Questo approccio non è accettabile. La comunità pubblica deve farsi carico delle domande di tutti i cittadini, specialmente delle persone più fragili e anziane, che vivono in luoghi decentrati come l’Alto Mugello.”

Armentano evidenzia come la demografia delle aree interne aggravi ulteriormente il problema. “Sono le persone anziane a popolare queste zone, mentre si registra un forte calo demografico. La popolazione diminuirà ancora di più senza i servizi essenziali.” La mancanza di medici di base rischia di accelerare questo declino, rendendo sempre più difficile garantire una qualità della vita adeguata.

La Città Metropolitana di Firenze, grazie al contributo della Consulta delle professioni sociosanitarie, si dichiara pronta a collaborare per individuare soluzioni efficaci. “La medicina di base deve essere la più prossima possibile alla cittadinanza, per garantire l’accesso quotidiano ai servizi sanitari essenziali,” ribadisce Armentano.

Il consigliere invoca un approccio che non complichi ulteriormente la vita dei cittadini, ma che semplifichi l’accesso alle cure e promuova una sanità pubblica vicina alle esigenze delle persone, soprattutto nelle aree più isolate e vulnerabili come l’Alto Mugello.

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