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Verso le amministrative: il debutto di Sara Funaro da aspirante Sindaca

Palazzo dei Congressi pieno, niente stemma Pd e citazioni ricorrenti a nonno Bargellini.

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Sara Funaro Sara Funaro © OkNews23
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Ha debuttato ieri sera in un Palazzo dei Congressi colmo Sara Funaro attuale assessora e candidata sindaca in pectore scelta, senza primarie e non senza mal di pancia, dal Pd fiorentino.
Due orette dove, introdotti da una sorta di talk show dove fra la presentatrice della serata e l'aspirante sindaca sono chiamati sul palco quattro figure della Firenze che fa.

Dalla giovane stilista green ritornata da figliol prodigo a Firenze dalla cosmopolita Milano, al giovane artigiano di terza generazione ad esaltare il valore della bottega, dall'affermata regista teatrale Manu Lalli che porta in scena sui palcoscenici lirici i bambini in una sorta di sposalizio fra didattica del futuro e grande tradizione lirica italiana alla spumeggiante cuoca delle mense fiorentine che fra citazione di cipolle,scalogni e porri dice la sua senza peli sulla lingua.

Quattro figure che in qualche modo hanno rappresentato il mondo di Sara Funaro in questa doppia consiiatura da Assessora e che ora la lanciano, prima dell'assolo finale davanti alla platea.

Emozionata sicuramente, un po' impallata all'inizio, qualcuno sussurra che le gambe tremavano anche perché si temeva un flop dopo il Tuscany Hall stracolmo di gente solo due mesi fa per la ex collega di giunta scissionista e ora rivale per la scalata a Palazzo Vecchio Cecilia Del Re, che lo stesso giorno si sussurra che dopo aver incontrato Tomaso Montanari sia andata al cinema a vedere il nuovo film di Pieraccioni.

Sul palco di Sara Funaro in una grafica minimalista dominata dal verde speranza e la scritta "insieme, non è uno slogan è la mia storia". non pervenuto il simbolo del Pd assente anche in una sala spoglia di bandiere e riferimenti evidenti.

La candidata del centro sinistra, simbolo di continuità con Dario Nardella parla per un'oretta dando la sensazione che la scioltezza sia ancora da venire. 
Testo scritto, occhi spesso bassi nella lettura del testo preparato e citazioni dei suoi temi forti come coperta di Linus: il sociale, gli ultimi, la casa.
Non mancano le citazioni del celebre nonno sindaco dell'alluvione amatissimo dai fiorentini Piero Bargellini che strappa applausi alla sala più di quando racconta della sua storia di ex volontaria fra i bambini di strada di Bahia.

Ad ascoltarla ci sono tutti i colonnelli del Pd: i segretari regionale e cittadino, Emiliano Fossi e Andrea Ceccarelli, il presidente della Regione Eugenio Giani, ovviamente il sindaco Nardella, che l'ha blindata come candidata già molti mesi fa, la vicesindaca (delusa) Alessia Bettini e quasi tutti gli Assessori e Presidenti di Quartiere, poi i consiglieri comunali e i parlamentari Federico Gianassi e Simona Bonafé,.
"Tanta gente che non avevamo mai visto, bene così", chiosa entusiasta all'ingresso l'Assessore all'ambiente scheleriano Andrea Giorgio.
Sara Funaro all'ingresso della sala fa da padrona di casa getta via la timidezza al limite dalla riottosità che aveva talvolta da assessore e accoglie chi arriva salutando uno ad uno decine e decine di persone.

Dal palco propone la sua visione di Firenze come città inclusiva, "perché Firenze non è solo di nasce qui, ma di chi la ama e di chi la vive, non si è fiorentini per diritto di sangue".

Tra i presenti, secondo gli organizzatori oltre 2mila ("in 500 sono rimasti fuori"), nascosto fra il pubblico anche Lorenzo Masi, consigliere comunale 5 Stelle in rotta di collisione con l'ex candidato sindaco Roberto De Blasi e per alcuni in odor di Pd accompagnato dalla segretaria cittadina M5S  Francesca Pini.

"Il nostro obiettivo è ambizioso: almeno 20mila residenti under 40 in più nella Firenze del 2030, puntando su servizi per cittadini, scuole e presidi sanitari, opportunità di lavoro, offerta di formazione e attività di ricerca, infrastrutture digitali e tecnologiche. Ma ci vogliono anche case a prezzi possibili. Ci sono immobili inutilizzati perché oggetto di fallimenti. Li acquisteremo per convertirli in edilizia sociale", promette la candidata Pd, che pure ha fatto parte di una giunta accusata da sinistra di aver favorito gentrificazione ed espulsione dei residenti dal centro storico."

Forse questo il passaggio più importante del suo discorso; un doppio carpiato indietro rispetto alla Firenze che è stata negli ultimi anni che ha accellerato verso il turismo di massa e un centro solo per turisti?

E poi via ancora con le citazioni, oltre all'onnipresente figura del nonno cita l'articolo 3 della Costituzione tirato in ballo per il sogno di una città, una "comunità", "con meno disuguaglianze e contraddizioni, perché sono il più grande limite al progetto democratico". Cita don Milani "uscirne da soli è avarizia, uscirne insieme è politica", assicura "incentivi alla mobilità pubblica", "una città in prima linea per la salvaguardia dell'ambiente, a partire da un piano per combattere le isole di calore", "una città del lavoro che punta sulle grandi infrastrutture".

Quanto alla sicurezza tema caldissimo in città la ricetta di Funaro, sarà affrontarla "in termini sociali, concreti e non propagandistici, occupandoci di prevenzione e lotta alle dipendenze dalla droga. E presidi culturali che animino le piazze in ogni stagione".
Attacca il Governo Meloni, "che da un lato non manda a Firenze le forze dell’ordine di cui abbiamo bisogno e dall’altro mette in campo politiche di esclusione sociale che creano ulteriori marginalità sociali, preda della criminalità".

Infine, l'annuncio di una serie di iniziative in ogni quartiere, a partire dal 3 febbraio all'Isolotto di La Pira, per arrivare "alla città che possiamo chiamare casa".
 

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