L'inaugurazione della mostra a Villa Pecori. L’aver allestito a Villa Pecori Giraldi, rispondendo alla domanda dei familiari dello scultore Giorgio Rossi, da parte dell’amministrazione comunale di Borgo San Lorenzo, una mostra antologica denominata “ Mugello terra di artisti – sculture e dipinti di Giorgio Rossi”, è stata una idea molto intelligente, poiché in quel contesto museale qual’è villa Pecori Giraldi nel suo palmares di eventi culturali e artistici, si arricchisce di un evento di grande rilevanza e prestigio. Prima di ricordare la cronaca di quel bel pomeriggio dello scorso sabato 19 dicembre 2015 per far entrare il lettore in quello che è stato il percorso dello scultore mugellano (San Piero a Sieve 1892 – Firenze 1963); ecco una sua breve biografia “ – Giorgio Rossi è stato un protagonista dell’arte in Toscana nel primo ‘900. Scultore e pittore, affermatosi alla scuola di Antonio Bortone, giovanissimo accademico onorario dell’Accademia delle Arte del Disegno di Firenze, fu maestro versatile nell’uso di tutti i materiali (bronzo, terracotta, marmo, legno, alabastro). Partecipò con successo a varie esposizioni fra la cui la permanente di Milano nel 1915 e nel 1925, le esposizioni della Società di Belle Arti di Firenze, dove venne premiato nel 1916 per la scultura in marmo “ La Sieve”, nonchè partecipò alle prestigiose Biennali di Venezia nel 1930 e 1936. Ricevette anche importanti commissioni per monumenti fra cui quello dei Caduti di Borgo San Lorenzo nonché per opere funerarie tutt’ora visibili nel Cimitero di San Miniato a Monte a Firenze. Nel 1935 venne inserito nel “Dizionario biografico degli Scultori Italiani dell’800 ad oggi”. Nel secondo dopoguerra lasciò l’insegnamento alla Regia Scuola d’Arte di Volterra per ritirarsi nel suo studio di via Della Robbia a Firenze dove in isolamento riuscì a dare vita ad alcune sue opere più belle, per lo più ritratti contraddistinti da una delicata introspezione psicologica. Dopo la morte avvenuta nel 1963, le sue opere sono state rigorosamente custodite dalla famiglia che nel 2009 spronata dall’entusiasmo dello storico dell’Arte Prof. Stefano De Rosa, ha iniziato un percorso di rivalutazione con quattro mostre e relative monografie di cui l’ultima a Palazzo Medici Riccardi, patrocinata dal Museo del Cassero per la scultura dell’800 e ‘900. Inoltre dal settembre 2012 un suo autoritratto in terracotta a figura intera è entrato a far parte delle Collezioni degli Uffizi trovando posto nella Galleria degli Autoritratti nel Corridorio Vasariano insieme ad altre opere di grandi Maestri. La mostra presso il Museo Chini completa il legame con il territorio mugellano del quale l’artista si sentiva parte integrante –“. La cronaca di racconta che un folto e qualificato pubblico ha seguito la presentazione di questa mostra nella sala di Villa Pecori Giraldi, dopo il saluto dell’assessore Cristina Becchi che ha messo in risalto la pecularietà di queste mostre di artisti mugellani di fama ( vedi appunto il titolo del catalogo), anche il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni e il presidente dell’Unione dei Comuni nonché sindaco di Scarperia San Piero Federico Ignesti, hanno ricordato l’importanza di questi eventi, sia per valorizzare il territorio sia per riscoprire uomini di valore e grandi artisti come Giorgio Rossi, per troppo tempo dimenticati o perlomeno messi da una parte, aggiungiamo noi per ragioni facilmente intuibili. La “Lectio Magistralis” del Prof. Stefano De Rosa (tre anni orsono presentò a Borgo San Lorenzo una grande biografia di Gioacchino Forzano, borghigiano anch’esso relegato all’angolo per 50 anni), è stata di una straordinaria linea umana, culturale e artistica su Giorgio Rossi da restare a bocca aperta. Ecco il classico relatore che non ci stanchiamo mai di ascoltare ed applaudire, così come hanno fatto i presenti, che hanno tributato uno scrosciante applauso che non finiva mai. La signora Paola Pagliai, pronipote dello scultore Giorgio Rossi, ha ricordato le tappe della sua famiglia per giungere finalmente a questi risultati, ringraziando sentitamente tutti coloro che si sono attivati, con un plauso particolare all’amministrazione comunale di Borgo San Lorenzo nell’ospitare le opere del loro congiunto nelle prestigiose sale di Villa Pecori Giraldi, la nobile residenza del Maresciallo d’Italia Conte Guglielmo, che commissionò con l’allora Podestà Cav. Giovanni Bandini il complesso bronzeo dei caduti della I° Guerra Mondiale al centro dei Giardini Municipali di piazza Dante. Simpaticissimo l’intervento finale dell’amico Vieri Chini, che da par suo nel ricordare l’attività dei suoi parenti (Galileo Chini, lo zio Tito Chini lo stesso padre Augusto, etc, etc), ha ricollegato molti contatti con lo scultore Giorgio Rossi. Dopo il taglio inaugurale della mostra allestita nella Sala degli Stemmi, c’è stato anche un prolungamento della cerimonia d’inaugurazione con una visita del Museo Chini, come sempre impeccabilmente guidata dalla prof. Elisa Marianini, la quale fra l’altro, nel suo significativo libro sulla Storia dei Monumenti ai Caduti della I° Guerra Mondiale, ha ben tracciato e menzionato anche l’opera di Giorgio Rossi nel 1927 a Borgo San Lorenzo. La mostra resterà aperta fino al 7 febbraio 2016 ( è aperta il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 19) e tutti gli amanti d’arte, i pittori e gli artisti del territorio sono gentilmente invitati a visitare per la prima volta una mostra antologica di una dei più illustri figli di questa terra. Nella foto in alto: Il taglio del nastro inaugurale della mostra di Giorgio Rossi a Villa Pecori Giraldi; da sinistra l’assessore alla cultura Cristina Becchi, il sindaco Paolo Omoboni, la Signora Paola Pagliai pronipote dello scultore e Federico Ignesti, sindaco di Scarperia San Piero, presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello. Il prof. Stefano De Rosa, relatore dell’opera del grande scultore mugellano Giorgio Rossi (1892 - 1963) A sinistra la Prof. Elisa Marianini storica dell’arte con il dott. Paolo de Anna. Una splendida opera scultorea di Giorgio Rossi in mostra nella sala degli Stemmi a Villa Pecori Giraldi. (Foto cronaca di Aldo Giovannini)