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Vive a Pontassieve l'autista "eroe" dello scuolabus in fiamme a Grassina: 12 bambini salvati grazie alla sua esperienza

Poteva essere una tragedia ma l'esperienza di Paolo, unita alla fortuna, la ha sventata. "Mi chiamano tutti eroe ma ho fatto solo il mio lavoro"

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A sinistra l'autista dello scuolabus in fiamme, a destra cosa rimane dello scuolabus 24 ore dopo A sinistra l'autista dello scuolabus in fiamme, a destra cosa rimane dello scuolabus 24 ore dopo © Ok!Valdisieve
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Un'esperienza difficile da spiegare e raccontare quella che ha vissuto Paolo La Rosa, 58 anni, vive ormai da tempo a Pontassieve. E' un autista con ben 15 anni di esperienza alle spalle e, con tutta probabilità, è quell'esperienza, unita ad una buona dose di fortuna, ad avergli salvato la vita ed aver salvato la vita a 12 bambini di tre anni assieme all'accompagnatrice dello scuolabus. 

Erano da poco passate le 15.45 di questo martedì - 12 novembre -  quando dal cofano dello scuolabus, transitante in quel momento da Via Buozzi a Grassina, inizia a uscire dello strano fumo. Alla guida l'autista Paolo con a bordo ben 12 bambini della scuola materna del Comune di Bagno a Ripoli di circa tre anni di età e l'accompagnatrice scolastica Debora. Una frazione di secondo e l'autista comprende il pericolo dato il colore non usuale del fumo. Meno di quindici minuti: questo è il tempo trascorso tra quella frazione di secondo e il momento in cui lo scuolabus era completamente bruciato.

"Ero nei pressi di via Buozzi a Grassina durante il mio  di servizio di scuolabus quando mi accorgo che dal cofano fuoriesce del fumo marrone da lì mi fermo immediatamente e vado ad aprire il cofano il quale aveva iniziato a bruciare con una fiamma evidente", racconta Paolo ad Ok!Valdisieve. 

"A quel punto - continua il racconto l'autista - ho subito avvisato l'assistente di far evacuare tutti i bambini, un totale di 12 bambini evacuati in circa 5 minuti. Abbiamo messo tutti in sicurezza e per fortuna sono stato determinato e lucido perché il pulmino dopo 15 minuti era totalmente bruciato"

Repentino l'intervento dei Vigili del Fuoco di Firenze che hanno estinto le fiamme. 

Una storia che nasconde allo stesso tempo anche un altro volto gentile, quello di una signora residente a pochi passi dal pulmino in fiamme e che ha accolto nella propria abitazione tutti i bambini facendoli sentire come a casa. "Abbiamo avuto una signora che è stata gentilissima  e che ci ha accolti tutti a casa sua in attesa dell'arrivo di un secondo pulmino in grado di trasportare a casa i piccoli.", racconta poi Paolo.

Per fortuna solo tanto spavento ma le conseguenze sono state ben minori rispetto a quello che sarebbe potuto succedere. Nessun bambino è rimasto coinvolto o ferito nell'incidente e per fortuna nessuna conseguenza neanche per l'autista e l'accompagnatrice scolastica. 

Nelle ultime 48 ore sono stati moltissimi i messaggi di ringraziamento sui social a Paolo per la lucidità avuta sul momento ed aver salvato la vita di ben 12 bambini definendolo un vero e proprio "eroe". Molte anche, però, le persone che hanno commentato gli articoli usciti sul tema dicendo che non doveva essere osannato per aver fatto il suo lavoro e portato a termine quello che doveva essere fatto. Una netta divisione a cui l'autista, alla nostra domanda su cosa ne pensasse ha così commentato:

"Non mi sento affatto un eroe ho fatto solo quello che andava fatto insieme alla coordinatrice Debora. Sono, però, comunque contento di aver svolto il mio lavoro fino in fondo e aver salvato dei bambini e le nostre stesse vite."

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