
C’è fibrillazione a Vicchio. Molta, anzi troppa.
Sono giorni agitati e se le le stanno dando di santa ragione (metaforicamente almeno per adesso...) il sindaco Francesco Tagliaferri e il suo predecessore Filippo Carlà Campa.
Tutto questo in attesa dell’assemblea pubblica di sabato 22 febbraio che si svolgerà alle 17 al teatro Giotto.
Una volta, romanticamente viene da affermare ai tempi del vecchio Pci, i panni sporchi si lavavano in casa e non in piazza. Adesso invece, con un batti e ribatti di detti e non detti non solo i disagi si portano in piazza ma si lanciano anche sassi per poi nascondere le mani.
Cerchiamo di mettere un po’ di ordine ponendoci delle domande. Sempre se riusciamo a farlo districandosi in questa stucchevole e schizofrenica vicenda che sfiora quasi il grottesco se in ballo non ci fosse il futuro stesso di Vicchio!
L’assemblea pubblica voluta dal sindaco Tagliaferri (e dal Pd locale) che lui eroicamente definisce “operazione trasparenza” in realtà rischia di essere solo un parlarsi addosso a senso unico (Carlà Campa ha già fatto sapere che non ci sarà).
Il palcoscenico scelto per mandare in scena la commedia delle due anime di una stessa unità, ma senza contenzioso.
Forse è proprio qui il vero nocciolo della vicenda.
Perché il Pd sceglie di mettere in piazza i suoi mal di pancia? Perché decide di farlo usando come tema il bilancio e quindi facendolo sulla pelle dei vicchiesi? Perché lo fa su un argomento che non tutti, a meno di essere commercialisti o ragionieri, masticano con dimestichezza fatto di questioni complesse, tecniche e tecnicismi?
A sentire puzza di bruciato viene da pensare che essendo l'argomento difficile per il comune cittadino (quello che ogni mattina si alza per andare a lavorare e che chiede all’amministrazione, case, strade, salute, scuola, sicurezza e servizi) lo si sia scelto proprio per questo. Se è difficile è facile da usare (il gioco di parole non è casuale) per strumentalizzare una contrapposizione politica manifesta che però e tutta interna ai Dem locali.
La questione non convince anche perché, come molti cittadini e non solo l'ex sindaco sostengono, perché Tagliaferri non ha scelto di utilizzare “per la sua trasparenza” lo strumento naturale che ha a disposizione, ovvero quella del consiglio comunale aperto?
Non solo, come sottolinea l’ex sindaco Carlà Campa portando acqua al suo mulino è incomprensibile come mai l’attuale sindaco che nello scorso consiglio comunale ricordiamo era capogruppo di maggioranza abbia votato ogni singolo bilancio senza trovarci niente di strano salvo poi accorgersi che quei bilanci non andavano bene nel corso della campagna elettorale che lo ha visto scelto dal Pd come candidato in contrapposizione dell’ex sindaco.
Non vogliamo entrare nel merito del bilancio perché non entriamo nei tecnicismi ma di fatto a rischiare molto fra i due litiganti è solo Vicchio.
Tagliaferri, nonostante sia conscio che sui bilanci ci stia lavorando ancora la Corte dei Conti parla senza mezzi termini di un paese in predissesto; opzione che comporterebbe niente investimenti e più tasse per i cittadini, ma non solo… Insomma un disastro per Vicchio.
Predissesto che però gli permetterebbe, nonostante il disavanzo di 1,3 milioni di euro, di rimanere in sella insieme alla sua giunta e di ricoprire addirittura un ruolo di “salvatore della patria” che gli garantirebbe di avere le mani libere per imporre tutta una serie di provvedimenti durissimi e d’urgenza con il beneplacito della Corte dei Conti, della città metropolitana e della Regione Toscana.
L’alternativa, quella che rischia in realtà e molto Vicchio, è quella del commissariamento che significherebbe lo scioglimento dell’attuale Giunta e il ricorso a nuove elezioni entro 12 mesi.
Nel frattempo solo ordinarietà da parte del Commissario nominato.
Un rischio concreto a cui non ha guardato il Pd locale che cerca in tutti i modi di togliersi la palla dal piede Carlà Campa?
E' evidente che sì, dato che a livello locale il partito si è ampiamente dichiarato dalla parte di Tagliaferri scaricando di fatto l’ex sindaco…
Dimenticando però che è un grande autogol affermare che quella di Carlà Campa è stata un’amministrazione (del Pd!) che si è affidata a giochi di prestigio contabili per mascherare difficoltà finanziare, spingendosi addirittura a dire che: “Aggiustare i bilanci togliendo, aggiungendo o dimenticando numeri e cifre è da prestigiatori di terza categoria, non da bravi amministratori”.
Nel frattempo, in attesa della resa dei conti di domani fa molto rumore il silenzio del partito a livello metropolitano e regionale.
Che i giorni siano difficili e complessi in casa Pd (aggiungendo anche l’affaire Luca Santarelli nel comune di Firenze) è evidente, ma è altrettanto necessario per gli elettori e per i cittadini di Vicchio una presa di posizione precisa e netta.
Ammesso che ci sia... Noi ci speriamo e attendiamo....
Nadia Fondelli