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Eccezionale Beatrice Visibelli in “La mite” di Dostoevskij

Al teatro Corsini

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Visibelli in scena Visibelli in scena © Massimiliano Miniati
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Sedie bianche disposte intorno ad un tavolo sul quale giace coperta da un lenzuolo. La mite, la giovane protagonista del racconto scritto dall'autore russo nel 1876  per il "Diario di uno scrittore"

Il Secondo appuntamento per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ha visto in scena al Corsini  i Teatri d'imbarco che hanno presentato “La mite” con Beatrice Visibelli, straordinaria in un intenso monologo che Nicola Zavagli ha tratto dal racconto. 

Con la voce del carnefice, l’attrice si è immersa nei labirinti oscuri della sua mente, con un inedito e sconcertante rovesciamento di prospettive e di ruoli.  Lei interpreta il marito, il proprietario del banco dei pegni che sposa la giovanissima e triste mite ragazza, promettendole solo la sopravvivenza, magari un teatro ogni tanto, ed è eccezionale infagottata in un cappotto grigio, spettinata mentre racconta al pubblico, che quasi non respirava per paura di disturbare, la storia della loro relazione. 

Solo un pugno di sangue, ripetuto un paio di volte, a sottolineare che anche nella morte la ragazza è stata timida, mite, al contrario della Visibelli che ha regalato al pubblico un'interpretazione forte, decisa ed appassionata reggendo solo su se stessa una pièce non facile che ha concluso magnificamente le celebrazioni del 25 novembre. 

 

 

 

 

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