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Ho sposato mia madre. A Barberino l'ultimo film di Domenico Costanzo. Recensione

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Le foto dello spettacolo Le foto dello spettacolo © Massimiliano Miniati
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È arrivato finalmente al Corsini di Barberino “Ho sposato mia madre” di Domenico Costanzo. Con Nicola Pecci, Rosanna Susini, Monica Bauco e Benedetta Rossi, con la partecipazione di Sergio Forconi. E venerdì sera c’erano quasi tutti, gli attori di un film di sentimenti reali, nato per arrivare al cuore delle persone; un grido di aiuto e speranza per i malati di Alzheimer e per i loro cari che vendono i propri affetti allontanarsi: presenti ma senza più un passato e un futuro.

Davanti al Corsini una folla ha accolto i protagonisti di questa pellicola che è riuscita a dimostrare a tutti che si possono confezionare gioielli cinematografici anche senza grandissimi budget. Semplicemente avvalendosi di una storia emozionante ed un gruppo di amici-attori che credono nel progetto.  

La pellicola che ha già vinto un notevolissimo numero di premi internazionali tra i quali: Award Winner al Fine Continentes Film Festival in Venezuela, Award Winner all’Uk Film Festival di Londra, volando in Asia Award Winner al Jharkhand International Film Festival e award Winner come Miglior Film Internazionale al Long Island International Film Expo 2020 di New York fu presentata in anteprima all’arena estiva del multisala Grotta di sesto fiorentino accompagnata dal regista e moltissimi dei protagonisti di una storia che in alcuni momenti ti strappa il cuore dal petto. In posa davanti all’enorme poster del film (che ormai non riesce quasi più a contenere i loghi dei festival ai quali ha partecipato) Rosanna Susini che ha regalato al regista un’interpretazione straordinaria (neppure per un attimo, in tutta la pellicola si ha la sensazione che sia un’attrice che sta recitando una parte) , la bellissima Benedetta Rossi, Sergio Forconi (il babbo di Pieraccioni ne “Il ciclone”) credibilissimo nel ruolo del generale che sogna strategie e battaglie anche solo a colpi di riso.

Assenti alla prima di Barberino (perché impegnati nei loro spettacoli) Nicola Pecci nel ruolo del figlio che sacrifica il rapporto con la moglie e le figlie per mantenere vivo nella madre il ricordo del suo grande amore.e Monica Bauco nell’ingrata parte della nuora tutta estetista e lezioni di tango che proprio non ne vuol sapere di avere la suocera malata in casa, che ha regalato agli spettatori una prova d’attrice straordinaria.

Un cammeo commovente quello di Aurora Giunta ex Nuovo Bargello e protagonista della rinascita del teatro vernacolare che, nel ruolo della compagna di stanza della protagonista, ha commosso tutti.

La commozione aleggia su tutta la sala gremita nonostante Costanzo abbia cercato, riuscendoci anche, di stemperare la situazione con momenti un po’ più leggeri e quasi divertenti.

Lo scrissi nel mio articolo subito dopo la presentazione al cinema Grotta di Sesto Fiorentino e oggi lo ribadisco, il film è bello e meriterebbe un circuito di serie “A” per ottenere anche in Italia i riconoscimenti (tutti meritati) avuti all’estero, peccato solo che in questo periodo storico l’attività delle sale cinematografiche sia stata praticamente annullata.

Un piccolo capolavoro che, con pochi soldi ma la collaborazione di amici ed operatori sanitari riuscirà a farvi vedere la malattia con uno sguardo diverso e con tutta l’emozione possibile.

La proiezione del film è inserita all’interno di una settimana di iniziative organizzate da Airalzh, volte alla sensibilizzazione sul tema dell’ Alzheimer.

 

 

 

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