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Bilancino in degrado: il lago dalle grandi promesse ora è simbolo del fallimento politico

Dopo venticinque anni dall'inaugurazione al pubblico del 1999, il lago mostra un volto trascurato: pali Telecom divelti, sponde pericolose e promesse tradite

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Pali telecom Pali telecom © nc
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Clamorose aspettative, grandi annunci, e un lento declino: questo è il bilancio amaro del lago di Bilancino, faro turistico mancato e ormai ridotto a emblema del degrado. Inaugurato nell’ottobre 1999 con la fanfara di ristoranti, centri balneari e turismo di massa, oggi il bacino – oltre a fornire acqua a Firenze – è finito protagonista delle cronache per motivi ben più gravi: la pioggia eccezionale del 14 marzo 2025 ha provocato sversamenti al limite del pieno, e sono purtroppo frequenti i media‑casi per incidenti mortali da annegamento.

Il gestore Publiacqua e le autorità hanno smentito notizie di esondazione, rassicurando sullo stato dell’invaso. Ma le rassicurazioni non bastano se, giorno dopo giorno, s’incrementa il degrado: l'ultimo caso pali Telecom divelti da settimane e segnalazioni ignorate, le sponde del lago diventano un vero terno al lotto per chi spera in un po’ di decoro o sicurezza.

Eventi sporadici animano l’area – ma l’ordinarietà è abbandono. Le aree balneabili, nate per valorizzare il territorio, sono spesso inaccessibili o trascurate. I sentieri lungo le rive, aperti con pompa magna agli inizi, sono ora quasi impraticabili. Chi quotidianamente fruisce il lago lamenta il silenzio assordante delle istituzioni locali e regionali, eternamente impegnate in proclami celebrativi senza mai tradurli in opere concrete.

La politica – dalla Regione al Comune di Barberino – ha elencato più volte piani e stanziamenti: centri di ricerca ambientale, strutture sportive, servizi ricettivi. Ma da trent’anni, ciò che resta sono cemento dismesso, promesse non mantenute e un patrimonio paesaggistico che si sfalda. L’amministrazione sembra indirizzare più energie verso simboli spettacolari che verso cura quotidiana: e così, il lago di Bilancino – invece di raccontare una storia di rinascita – diventa l’insegna negativa della nostra incuria.

Cosa serve ora: strategie condivise tra Regione, Comuni e gestori per mettere mano al lago con interventi strutturali: sistemazione delle sponde, manutenzione dei servizi di telecomunicazione, presidio continuo delle aree balneabili. Solo così si potrebbe spezzare la narrazione della “promessa mancata” e restituire al lago – e al territorio – una dignità che ormai sembra perduta.

 

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Commenti 3
  • Silvio

    Ho letto stamani l'articolo su Bilancino. Purtroppo, le cose finiscono sempre così: promesse mancate. Pensiamo all'autodromo del Mugello, un'altra promessa che ai cittadini del Mugello ha portato solo disagi e un aumento dei prezzi al dettaglio. Prima di spendere i soldi dei contribuenti, ci aspettiamo dalla governance regionale un chiaro elenco di priorità. Tra queste, il rifacimento della Statale Bolognese e della Faentina, la costruzione di nuovi asili e la fornitura di strumentazione e personale per le case della salute, che altrimenti rischiano di restare chiuse per mancanza di fondi o personale. Tutto questo, come a livello nazionale, è solo un modo per raccattare voti, con promesse per tutti i cittadini che poi, al momento del voto, vengono dimenticate e mai realizzate. Manca programmazione, manca coordinamento, è solo un continuo scaricabarile di responsabilità. E noi cittadini,

    rispondi a Silvio
    mar 15 luglio 10:20
  • Antonio

    Anarchia, indifferenza, abbandono, spreco, disastro ambientale, false dichiarazioni, danno erariale... Ci voleva solo un filo di intelligenza che evidentemente è mancata ... Ora il ponte sulla Lora chiude mentre ristrutturano quello sullo Stura ... Poi toccherà alla lungolago? ... dalla Sieve si vedono le fondamenta ... devono essere visibili?

    rispondi a Antonio
    sab 12 luglio 12:14
  • SILVIO frascati

    Buongiorno "Tutto vero, ahimè. Tuttavia, prima di spendere i soldi dei contribuenti, ci si aspetta dalla governance regionale un elenco di priorità. Tra queste, il rifacimento della Statale Bolognese e della Faentina, la costruzione di nuovi asili, e la fornitura di strumentazione e personale per i villaggi della salute, che rischiano di rimanere chiusi per mancanza di fondi o di personale." Grazie SILVIO

    rispondi a SILVIO frascati
    sab 12 luglio 10:33