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Bonus ristrutturazioni, occhio alle nuove regole: migliaia di italiani rischiano di restare fuori

Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni cambiano. Scopri i nuovi limiti di reddito oltre i 75.000€ e le esclusioni sugli impianti di climatizzazione.

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Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni cambiano. Scopri i nuovi limiti di reddito oltre i 75.000€ e le esclusioni sugli impianti di climatizzazione.

Il panorama degli incentivi fiscali per l'edilizia è in costante evoluzione e richiede un aggiornamento continuo per evitare spiacevoli sorprese. Il "Bonus Ristrutturazioni", l'agevolazione che permette la detrazione dall'IRPEF delle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio, ha subito recenti modifiche e precisazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, in linea con quanto stabilito dall'ultima Legge di Bilancio. Se da un lato l'incentivo continua a rappresentare un'opportunità fondamentale per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano, dall'altro le nuove regole introducono paletti che rischiano di escludere, o limitare, l'accesso a una fetta consistente di contribuenti, in particolare quelli con redditi più alti.

La detrazione, ripartita in dieci rate annuali di pari importo, si conferma applicabile a diverse tipologie di interventi, dalla manutenzione straordinaria (per le singole unità) alla manutenzione ordinaria (solo per le parti comuni condominiali). Ma è su due fronti specifici  il reddito e il tipo di impianto  che si concentrano le novità più impattanti.

Bonus ristrutturazioni, le nuove regole da seguire

La novità che più sta facendo discutere riguarda l’introduzione di limiti alla detraibilità per i contribuenti con un reddito complessivo superiore ai 75.000 euro. La Legge di Bilancio stabilisce infatti un tetto massimo di oneri e spese ammessi in detrazione, calcolato attraverso una formula complessa che combina una soglia base (che si abbassa drasticamente per redditi sopra i 100.000 euro) con un coefficiente variabile in base alla composizione del nucleo familiare e alla presenza di figli a carico.

Questo meccanismo di calcolo a scalare implica che, chi si trova nella fascia di reddito più alta, non potrà più detrarre l'intero ammontare delle spese entro il massimale ordinario, ma dovrà attenersi al limite imposto dal calcolo. Un cambiamento sostanziale che costringe migliaia di cittadini a ricalcolare attentamente la convenienza dell'intervento prima di avviarlo.

Bonus ristrutturazioni, le nuove regole da seguireBonus ristrutturazioni, le nuove regole da seguire

Parallelamente, un’altra restrizione cruciale riguarda gli interventi di climatizzazione. A partire dal 2025, la detrazione non sarà più applicabile alle spese per la sostituzione o la nuova installazione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Questa mossa è chiaramente volta a incentivare la transizione energetica, premiando l'installazione di sistemi più ecologici come pompe di calore, generatori a biomassa, o sistemi ibridi. 

È fondamentale ricordare che, per accedere alla detrazione, la tracciabilità resta la parola d'ordine: i pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario o postale dedicato (anche online), specificando causale, codice fiscale del beneficiario e Partita IVA/Codice Fiscale del destinatario. Inoltre, gli interventi con risparmio energetico richiedono l'invio della comunicazione all'ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.