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Borgo, via Giotto non è più la strada delle banche. Storia e aneddoti con Aldo Giovannini

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Borgo, via Giotto non è più la strada delle banche. Storia e aneddoti con Aldo Giovannini Borgo, via Giotto non è più la strada delle banche. Storia e aneddoti con Aldo Giovannini © n.c.
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Come i borghigiani sapranno, anche l’Agenzia della Banca Toscana, che negli ultimi anni era stata rilevata dal Monte dei Paschi di Siena, ma che i cittadini chiamavano sempre con la sua prima secolare denominazione, ha chiuso i battenti inglobandosi  nell’Agenzia del Monte dei Paschi in via Giovanni della Casa.

Storicamente parlando del credito a Borgo San Lorenzo, se la prima Banca dopo l’Unità d’Italia fu il Banco Catastini (il proprietario Attilio Catastini si tolse la vita nella sua Villa di San Cresci sulla salita della Morella, poiché in pochi anni perse sia la prima e sia la seconda moglie che morirono, si dice il destino crudele, di parto), il quale Banco in via Giotto fu incorporato nel 1905 dal Piccolo Credito Toscano, il quale a sua volta fu incorporato dalla Banca Toscana.

Questa via dedicata al Sommo Giotto, angolo con via Pananti e con l’attuale piazza Gramsci, era il punto focale durante il mercato settimanale del martedì e delle grandi fiere di bestiame, per le compravendite e la contrattazioni mercantili, fra sensali, mediatori, fattori, contadini e naturalmente proprietari.

Ecco perché in via Giotto davanti alla Banca Toscana si insediò prima la Banca Agricola e Industriale del Mugello (che poi fallì) e successivamente la Banca Nazionale dell’Agricoltura, istituti di credito che andarono a far compagnia alla Cassa di Risparmio di Firenze che aprì la sua prima agenzia nel 1899 in piazza Dante e successivamente in via Pananti.

Insomma, a pochi metri l’una dall’altra Via Giotto annoverava tre Banche, mentre il Monte dei Paschi aveva sede nel Corso Matteotti davanti al Palazzo del Podestà.

Era uno spettacolo il martedì giorno di mercato quando quel quadrivio era affollatissimo di tante persone, si facevano affari, si compravano le bestie con la classica stretta di mano (che onestà, che galantuomini!!), si vociava a più non posso, con pacche sulle spalle in un pesticcio di “cacche” che mucche e cavalli lasciavano sul selciato. Poi con i soldi acquisiti si entrava nella banca di fiducia a depositare o a riscuotere.

Tre simpatici contadini  quando si salutavano dicevano; il primo: "io vo all’Agricola (!!)", il secondo: "io mi servo alla Cassa di Rispiarmo (!!)" e il terzo: "io metto i quattrini al Monte dei Pasqui (!!)".

Scritte queste quisquilie strapaesane, gli Istituti di Credito in via Giotto vicino alla sede della Misericordia (dove cento anni prima scorreva il torrente Le Cale) e strade limitrofe, sono completamente spariti, prima la Cassa di Risparmio di Firenze spostata in piazza Martiri della Libertà, poi la Banca Nazionale dell’Agricoltura chiusa da circa 10 anni ed ora anche la Banca Toscana.

Anche questa parentesi di vita e di storia si chiude, sempre che in quella strada e in questi fondi vuoti non giunga un altro Istituto di Credito. Ma ne dubitiamo.

 

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Commenti 2
  • Maurizio Tei

    Aldo grazie.come sai quando si parla di banche (quelle di una volta) sono ancora sensibile. Un abbraccio

    rispondi a Maurizio Tei
    sab 15 dicembre 2018 08:45
  • Luigi

    Il colloquio dei tre contadini. Simpaticissimo!!

    rispondi a Luigi
    gio 13 dicembre 2018 06:00