OK!Valdisieve

Bufera Forteto. Parla Bolognesi, ecco cosa ha detto

  • 2
  • 3675
Bufera Forteto. Parla Bolognesi, ecco cosa ha detto Bufera Forteto. Parla Bolognesi, ecco cosa ha detto © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Oggi (giovedì 6 giugno) il quotidiano La Nazione pubblica, a firma di Nicola Di Renzone, una lunga intervista con l'ex sindaco di Vicchio, Alessandro Bolognesi, che si è trovato al centro di infuocate polemiche dopo la decisione del nuovo sindaco, Filippo Carlà Campa di nominarlo assessore. Polemiche che riguardano i suoi mandati (dal 1990 al 2004) durante i quali fu anche conferito il Giotto d'Oro al Forteto (2003): Intervista nella quale Bolognesi dichiara tra le altre cose: “Non avevamo elementi per sospettare quello che accadeva all’interno del Forteto, né dalla scuola, né dai servizi sociali”. E si chiede tra le altre cose: "Ho anche chiesto, in questi ultimi anni, ad alcune delle vittime: Perché non avete denunciato prima?”. Di fronte alle domande del giornalista, che gli chiede come possibile che in tutti quegli anni non abbia sospettato niente, afferma: "Assolutamente no. C’era un clima di fiducia”. E poi ancora: “C’era un clima di collaborazione, le famiglie riscuotevano la fiducia del Tribunale dei minori, e ci fidavamo”. E poi Bolognesi risponde anche alle accuse che gli sono state mosse rispetto alle cene nella mensa della cooperativa e all'uso del maneggio. E afferma: “Per la questione della mensa io sono stato sindaco per 14 anni, e ci sarò stato a mangiare una volta l’anno, e c’erano anche molte altre autorità. Non è che fossi lì di casa”. E per il maneggio, per il quale lo hanno accusato di ricevere condizioni di favore: “Sono vecchie accuse, che sono state anche oggetto di una querela per diffamazione, poi archiviata. Dicevano che mi avevano regalato un cavallo e che lo tenevo lì gratis. In realtà - spiega - ho presentato un assegno e ho dimostrato che lo ho pagato due milioni e mezzo di lire nel 1994, ed ho conservato anche tutte le ricevute mensili per il maneggio. Per la pensione in 17 mesi ho pagato oltre 5 milioni (300mila lire al mese). Ossia il prezzo di mercato. E non lo usavo neanche io, che non so cavalcare, ma mia figlia”. Nell'articolo de La Nazione si affronta anche la spinosa questione dei rapporti tra il Forteto ed i territori di Dicomano e di Vicchio (e di come ad un certo punto tutti i bambini del Forteto furono spostati dalla scuola di Dicomano a quella di Vicchio). In questo caso Bolognesi afferma: “L’ho sentito dire, naturalmente. Ma non ho seguito direttamente la cosa. Noi a livello politico e di Giunta seguivamo più che altro l’aspetto produttivo ed economico”. Insomma, sembra proprio che Vicchio in quegli anni sia stata vittima di una sorta di black out collettivo. L'intervista chiede anche a Bolognesi che ha vissuto la presa di coscienza di quanto accadeva in realtà: “L’ho vissuta con forte stupore e incredulità. Ci siamo chiesti tutti: ma come è stato possibile? Le racconto un aneddoto: Ad una inaugurazione al Forteto arrivarono telegrammi di congratulazioni anche da parte di alcuni che poi, con gli anni, sarebbero diventati accusatori. Forse allora neanche loro avevano consapevolezza”.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 2
  • Scozzari

    Come possibile che oggi bolognesi continua a dire che non sapeva nulla nel 2001 ci fu uno scandalo la condanna di Strasburgo che cm per caso mese in risalto le mostruosit del forteto e delle condanne del forteto nel 85 et 1986 e la pedofilia che era in evidenza le torture che i ragazzi subiva o dentro il forteto e lui difendeva Fiesole rodolfo e questo non sapere niente si fascia un esame di coscienza signor bolognese

    rispondi a Scozzari
    gio 6 giugno 2019 11:31
  • renzo

    Alici stava nel Paese delle Meraviglie, ci stata per ben 14 anni senza vedere e sapere. La cosa grave che oggi non si scusa, non si dissocia, non condanna gli stupri e le violenze. I bambini vittime del mostro alle 6 di mattina, prima di andare alle elementari di Vicchio, lavoravano nelle stalle, proprio per quella produzione che il sindaco e la sua giunta, come dichiara Bolognesi, monitoravano. In realt la colpa delle vittime. Non sono state abbastanza pronte nel denunciare. La colpa era dei bambini. E' questa la persona indispensabile al nuovo sindaco di Vicchio?

    rispondi a renzo
    gio 6 giugno 2019 12:57