Firenze, 14 ottobre 2024 – Un’operazione senza precedenti da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze ha portato al recupero di 695 opere d’arte rubate, del valore di oltre tre milioni di euro. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze e in collaborazione con l’F.B.I. e il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, si è protratta per circa tre anni ed è iniziata a seguito di una denuncia di furto presentata nel 2021.
Il furto riguarda un'importante opera libraria di Leonhart Fuchs, "De Historia Stirpium Commentarii Insignes", pubblicata a Basilea nel 1542, sottratta da un cittadino fiorentino tra il dicembre 2018 e il giugno 2019. La scoperta dell’opera sul sito di una casa d’aste fiorentina ha portato al suo sequestro a un antiquario veneto, che si è rivelato acquirente in buona fede.
Questo recupero ha dato il via a una complessa indagine che ha coinvolto dodici indagati, con altrettante perquisizioni delegate dalla magistratura, permettendo di recuperare oltre 600 opere d’arte. Tra i pezzi più significativi si annoverano:
- Ceramiche: Quattro piatti in ceramica bianca della Manifattura Ginori, realizzati per la Presidenza della Repubblica Italiana.
- Porcellana: Un servizio in porcellana Meissen del 1820 decorato in oro zecchino.
- Arte Cinese: Un piatto della dinastia Ming risalente al tardo periodo Kangxi (fine XVII secolo).
- Dipinti: Un'opera del famoso pittore fiorentino Giovanni Fattori raffigurante un bue.
- Libri: "De Honesta Disciplina" con firma autografa di Giorgio Vasari.
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Le opere recuperate erano custodite in lussuose dimore nobiliari a Firenze e furono sottratte nel corso di cinque anni da uno degli indagati, mentre eseguiva lavori di manutenzione per conto dei proprietari. I beni rubati venivano successivamente venduti sul mercato antiquariale nazionale e internazionale, occultando la loro provenienza illecita.
L’indagine ha visto anche il coinvolgimento dell’F.B.I. e, in un secondo momento, di INTERPOL per facilitare il rientro di opere legittimamente acquistate da collezionisti ignari negli Stati Uniti, Emirati Arabi e Inghilterra. Un libro mastro rinvenuto durante le indagini ha rivelato dettagli sulla contabilizzazione delle opere rubate, permettendo di stimare un volume d’affari illecito di oltre 300.000 euro.
Grazie all’operazione, tutte le opere recuperate saranno restituite ai legittimi proprietari, come disposto dall'Autorità Giudiziaria. Se immesse sul mercato antiquariale, avrebbero potuto generare profitti superiori ai tre milioni di euro.