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CAS San Pellegrino: Cittadini in rivolta e appello al Prefetto

La comunità lamenta isolamento e silenzio da parte dell'amministrazione comunale. Inviato un esposto al Prefetto per chiedere interventi urgenti

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San Pellegrino San Pellegrino © nc
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A San Pellegrino, frazione del Comune di Firenzuola, cresce il malcontento riguardo alla gestione del Centro di Accoglienza Straordinario (CAS), una situazione già discussa in precedenza (abbiamo parlato qui). I cittadini denunciano disagi e un senso di abbandono da parte dell’amministrazione comunale, accusando il sindaco di aver evitato di affrontare le proprie responsabilità. Una situazione che perdura da oltre due anni e mezzo e che la comunità locale ritiene ormai insostenibile.

In una lettera accorata, i residenti si sono rivolti direttamente al Prefetto, chiedendo risposte e soluzioni concrete, dopo che i loro appelli all’amministrazione comunale non hanno ottenuto alcun riscontro.

"Non avendo ricevuto nessuna conferma su una data di incontro con il Prefetto da parte del sindaco, noi cittadini abbiamo proceduto a presentare un esposto per spiegare direttamente al Prefetto i disagi causati dall’apertura del CAS di San Pellegrino", si legge nella lettera inviata dai residenti.

Le principali lamentele dei cittadini:

  1. Disparità numerica tra residenti e ospiti del CAS:
    In una frazione con 58 abitanti, di cui solo 20 vivono nelle immediate vicinanze del centro, i residenti devono convivere con oltre 50 migranti ospitati nel CAS. Questa sproporzione rende difficoltosa ogni ipotesi di integrazione.

  2. Carenze infrastrutturali e di servizi:
    Mancano trasporti adeguati, servizi sanitari e strutture di supporto per garantire una convivenza sostenibile tra residenti e ospiti.

  3. Problemi di sicurezza e igiene:
    I giardini pubblici vengono usati come estensioni del CAS, accumulando rifiuti e presentando strutture fatiscenti. Inoltre, i luoghi di socializzazione sono diventati inaccessibili per i residenti, in particolare per bambini e famiglie.

  4. Assenza di controllo e monitoraggio:
    I cittadini chiedono maggiore trasparenza e informazioni su eventuali problematiche sanitarie o precedenti penali tra gli ospiti, oltre a un monitoraggio costante per garantire la sicurezza pubblica.

I residenti si aspettano che il Prefetto intervenga per affrontare questa situazione di disagio, garantendo soluzioni pratiche e migliorando le condizioni di vita sia degli ospiti del CAS che della comunità locale.

Ecco la lettera dei cittadini di San pellegrino:

Non avendo ricevuto nessuna conferma su una data di incontro con il prefetto da parte del sindaco, noi cittadini abbiamo proceduto a presentare un esposto per spiegare direttamente al Prefetto i disagi causati dall’apertura del CAS di San Pellegrino. Il sindaco in qualità di massima autorità responsabile per la salute e sicurezza dei propri cittadini, ha mancato il suo impegno rimandando continuamente ad altri le responsabilità sulla sicurezza dei cittadini di San Pellegrino che sono costretti ad una convivenza impossibile da oltre 2 anni e mezzo.

Abbiamo più volte ribadito all’amministrazione comunale la nostra necessità di trovare una soluzione al disequilibrio fra abitanti e profughi, ma nonostante le tante promesse, la politica firenzuolina anche nell’ultimo consiglio ha dimostrato di non saper trovare un punto d’incontro nel risolvere i problemi dei cittadini. Molte volte alle nostre richieste ci è stato risposto che l’amministrazione comunale non ha nessun ruolo né responsabilità sul CAS ma le politiche e le leggi sull’immigrazione dicono altro. 

A San Pellegrino mancano mezzi di collegamento che permettano ai profughi l’accesso ai servizi sanitari e di prima necessità. Per spostarsi i profughi hanno due corse in autobus per e da Firenzuola verso Imola, ed il più delle volte sono costretti a percorrere 6 km a piedi o in bicicletta per arrivare a Firenzuola.

Vicino al CAS siamo solamente una ventina di abitanti ed i profughi sono 50-55, com’è possibile parlare di integrazione senza un progetto e senza che venga previsto nessun incontro periodico tra gestore e abitanti per stabilire regole di comportamento nei luoghi di pubblico accesso?

Vogliamo risposte e confidiamo nel Prefetto per averle. Vogliamo sapere le motivazioni che hanno portato la commissione esaminatrice, di cui doveva far parte anche il sindaco di Firenzuola, a deliberare l’apertura del CAS di San Pellegrino, dove ci preme anche ricordare che nel  corso degli ultimi 30 anni la popolazione è stata messa in difficoltà prima con oltre 10 anni di lavori per il passaggio della TAV di cui ancora paghiamo le conseguenze fra rumori e strade dissestate, po si sono concesse case a disagiati sociali di vario genere e adesso l’Albergo che diventa un CAS. 

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