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Attentato alla caserma di Borgo San Lorenzo: l’attentatore resta in carcere

Antonio Recati, anarchico 30enne evaso dai domiciliari, accusato di tentato incendio con finalità eversive. Gip esclude l’aggravante del terrorismo.

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l’attentatore l’attentatore © nc
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Resta in carcere Antonio Recati, il 30enne accusato dell’attentato incendiario alla caserma dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo, avvenuto nella notte del 13 gennaio. La giudice per le indagini preliminari ha deciso di convalidare la custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione dei reati, escludendo tuttavia l’aggravante del terrorismo. Secondo la gip, il gesto aveva una chiara finalità politica, ma non sono emerse prove sufficienti per qualificarlo come atto terroristico.

Recati, anarchico di Prato, era evaso dai domiciliari la notte dell’attentato, eludendo il controllo del braccialetto elettronico, per compiere quella che gli inquirenti definiscono una nuova azione eversiva. Il 30enne stava scontando una condanna per una serie di attentati contro la sicurezza della linea ferroviaria ad Alta Velocità tra San Piero a Sieve e Firenzuola, commessi tra agosto e dicembre 2022, e un altro episodio nell’agosto 2023.

Arrestato la mattina di giovedì 16 gennaio dai Carabinieri del ROS nella sua abitazione di Prato, Recati è accusato di tentato incendio con finalità eversive. Su richiesta del giudice, è stato disposto il regime di alta sorveglianza in carcere, insieme a una valutazione psichiatrica. Inoltre, su sollecitazione dei suoi difensori, sarà sottoposto a controlli medici.

L’arresto segna un momento cruciale nelle indagini, che proseguono per approfondire le motivazioni dell’attentato e le possibili connessioni di Recati con ambienti anarco-insurrezionalisti. La comunità del Mugello, profondamente scossa dall’episodio, attende ora ulteriori sviluppi su una vicenda che ha riacceso l’attenzione sui rischi legati agli atti di matrice eversiva.

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