ALIA Multiutility ha ufficializzato un mese fa circa l'aumento di capitale mediante conferimento delle azioni di "A.E.R. Ambiente Energia Risorse", la società che da molti anni nel territorio della Valdisieve e per alcuni comuni del Valdarno svolge i servizi di igiene urbana per i Comuni soci (Leggi qui l'articolo).
Non tutti però fra gli esponenti politici locali sono entusiasti della scelta portata avanti dalle Amministrazioni locali. In tal merito si sono oggi espresse con dichiarazione congiunta alcuni gruppi della Valdisieve e del Valdarno fiorentino quali COMITATO ACQUA BENE COMUNE VALDARNO, DICOMANOCHEVERRA’ , IDEA COMUNE FIGLINE INCISA VALDARNO, SINISTRA PER PELAGO, TERRA LIBERA TUTTI REGGELLO e VIVERE IN VALDISIEVE; questi hanno più volte espresso la loro contrarietà nell'arco dello scorso anno nel percorso che poi ha portato anche alla cessione di AER. Di seguente la nota stampa integrale dove i gruppi puntano il dito contro il Partito democratico:
"Come è noto, è in atto in Toscana una maxi operazione, sponsorizzata dal PD, relativa alla creazione di una Multiutility servizi che riunirà sotto un’unica regia la gestione dei servizi pubblici toscani (acqua, luce e gas) e che, nelle intenzioni dei promotori sarà quotata in borsa.
La Maxi operazione, su cui abbiamo espresso la nostra contrarietà sin dall’inizio con atti e comunicati, viene giustificata dai nostri Sindaci con la necessità di poter contare a breve in un soggetto finalmente in grado di garantire efficienza nei servizi.
Noi siamo invece convinti che il progetto in atto priverà definitivamente i Sindaci e le comunità interessate del potere di intervenire nelle scelte di gestione dei servizi pubblici essenziali. Quest’ultimi resteranno soggetti alle dinamiche della finanza e vedranno compromessa la loro funzione sociale il tutto in piena contraddizione con la chiara volontà popolare espressa con il Referendum sull’acqua pubblica del 2011.
Ma tornando sulla specifica e recente operazione AER non possiamo fare a meno di sollevare una serie di ulteriori dubbi legati alla scelta di anticipare di sei anni l’ingresso di AER in ALIA. Questa decisione, come tutto ciò che riguarda la questione Multiutility, non solo non è stata mai presentata ai cittadini dei Comuni che detengono le quote AER, passaggio moralmente obbligato visto che vedrà innegabili ripercussioni sul servizio, sull’occupazione e sull’economia dell’indotto generato dall’impresa locale, ma si potrebbe leggere come necessità della nascente Multiutility, di aumentare il proprio appeal finanziario viste le importanti defezioni di vaste aree della Toscana che hanno rinunciato a confluire nella nuova S.p.A. Questo spiegherebbe l’urgenza di anticipare i tempi e l’impossibilità di mettere in discussione l’operazione coinvolgendo la cittadinanza in una doverosa, ma dall’esito assai incerto, consultazione. Ma se le defezioni di cui si è accennato mettono in pericolo il buon esito dell’operazione Multiutility, quali garanzie vengono date ai cittadini che sino a ieri detenevano una quota più o meno cospicua di un’azienda a servizio del territorio e oggi si ritrovano con uno 0,0% di un’azienda dal futuro incerto?
Tra i molti aspetti che destano preoccupazione vi è la tutela dei lavoratori: cosa accadrà decorsi i due anni durante i quali ALIA ed AER si sono impegnate a garantire la permanenza del personale nel territorio in cui attualmente svolge l’attività? Quale sarà la sorte del "progetto Jolly” di AER, relativo all’inserimento nel mondo del lavoro di circa 30 soggetti svantaggiati dato che la funzione prettamente sociale del medesimo mal si concilia con le logiche economiche e finanziarie di ALIA?
I Comuni sono una comunità di persone, ma la maggior parte dei cittadini è a tutt’oggi completamente all'oscuro di queste operazioni che attengono a servizi essenziali e quindi ai beni comuni; quante assemblee pubbliche sono state indette dai nostri sindaci per informare sul progetto Multiutility e quante sulla vendita delle quote di AER.?
Allontanare le comunità dalla gestione dei servizi pubblici essenziali costituisce una scelta politica di cui i Sindaci dovranno assumersi la responsabilità di fronte ai cittadini anche per le ricadute in termini di costi e di incremento delle tariffe. Il processo di privatizzazione e finanziarizzazione dei servizi pubblici rende opportuno focalizzare l’attenzione sulla salvaguardia delle tutele del personale di AER che si troverà ad operare in un contesto imprenditoriale mosso esclusivamente da obiettivi di profitto e, quindi, assolutamente lontano da una logica di gestione di servizi propria di un comune.
A voler tirare le somme potremmo dire che dopo anni di perdite accumulate in AER i nostri sindaci hanno deciso di affidare i servizi al mercato finanziario, dando priorità alla gratificazione di investitori piuttosto che ai bisogni dei cittadini."