Da un post lanciato dal sindaco David Baroncelli sul suo profilo Facebook, con cui metteva in moto la ricerca nel web delle ultime eredi del Punto Tavarnelle, alle telecamere del TG1.
Il vortice di emozioni innescato dalle mani e dai capolavori delle ricamatrici di Tavarnelle Val di Pesa, patrimonio di esperienze e di tradizioni locali, non si ferma. “È giusto continuare a dare voce e visibilità ad una forma di artigianato artistico - dichiara il sindaco David Baroncelli - che nel territorio ha rappresentato non solo un’attività professionale e un’importante opportunità di crescita ma una vera e propria epoca che ha segnato profondamente la storia del nostro paese e oggi si intreccia alla contemporaneità stimolando nuovi sogni, interessi, curiosità”.
Al tam tam digitale che il primo cittadino di Barberino Tavarnelle ha fatto partire per riscoprire e valorizzare una delle più amate attività del passato che ha permesso un miglioramento socio-economico del paese, sono seguiti centinaia di messaggi inviati dalle famiglie del territorio, pronte a mettere a disposizione un ricordo, una testimonianza, un tesoro di famiglia o ad imparare il ricamo tipico del loro territorio come Katiuscia Iacopozzi e tante altre cittadine.
Ora, anche le telecamere del Tg1 si sono accese per raccontare l'abilità artigianale, l'amore, la professionalità del fatto a mano nel merletto tavarnellino che, per oltre un secolo, ha occupato le donne del paese divenute delle valenti ricamatrici.
Il servizio di Felicita Pistilli ha messo in primo piano l’abilità di Noemi Morandi che a 98 anni continua a ricamare e a legare ogni ricordo della sua vita al punto del ricamo su carta, la gioventù, l’apprendistato, le giornate buie trascorse nei rifugi di campagna durante la seconda guerra mondiale fino al periodo di massima espressione professionale, negli anni Cinquanta e Sessanta.
Alle domande della giornalista del Tg2 hanno risposto anche altre due ricamatrici di Tavarnelle, Graziella Morandi e Anna Ceccherini, che hanno mostrato orgogliose i loro lavori conservati gelosamente. Capi unici che trovano spazio tra i corredi delle figlie e dei familiari.
Una consistente parte dei merletti tavarnellini è conservata tra le sale del Museo di Arte sacra di Tavarnelle, situato nei locali adiacenti alla Pieve di San Pietro in Bossolo.
Uno spazio oggi custodito da don Franco Del Grosso, parroco di Tavarnelle Val di Pesa e dagli amici del Museo di Tavarnelle. È qui che fanno bella mostra lenzuola, coperte, copriletti, tovaglie, abiti da sposa, indumenti per il bebè, e le famose scarpette realizzate con il punto Tavarnelle poi adottate da una famosa casa di moda italiana e indossate da alcune delle più celebri star del cinema hollywoodiano come Audrey Hepburn e Sophia Loren.
Chianti, le merlettaie di Tavarnelle al centro di un servizio del TG1
All’appello Fb del sindaco Baroncelli tante le persone che hanno risposto per testimoniare abilità e saperi del Punto Tavarnelle.
gio 29 settembre 2022- 201