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Lettera ai cittadini di Panicaglia. La scrive il Dott. Giulio Magnani

Una ricostruzione particolareggiata del rapporto dell'Amministrazione Comunale con alcuni cittadini sul prolungamento della Via di Mezzo e altre storie...

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Il prolungamento di Via di Mezzo Il prolungamento di Via di Mezzo © Gmaps
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Con tanto di carta intestata e firma il Dott. Giulio Magnani, dottore in restauro e conservazione dei beni architettonici, invia a tutti i cittadini di Panicaglia le sue considerazioni e ricostruzioni dell'annosa questione del prolungamento della via di Mezzo fino a via dell'Aiuccia. Problema che è diventato ancor più rilevante in seguito alla frana del 2014. Una lunga lettera che vale il tempo della lettura.

Gentili abitanti di Panicaglia,
come già ben noto alla maggior parte di voi da almeno vent'anni si trascina una questione che interessa l'intera cittadinanza della frazione senza che, ad oggi, si sia riusciti a giungere ad alcuna conclusione concreta ed in particolare mi riferisco al prolungamento della via di Mezzo fino a via dell'Aiuccia. Problema che è diventato ancor più rilevante in considerazione del senso unico introdotto dal Comune sulla via del Cantone in seguito alla frana del 2014.

Poiché nel tempo mi sono state riportate diverse voci che girano in merito e nei giorni scorsi sono venuto a sapere che l’argomento è stato “accennato” anche durante un incontro pubblico allo Stradone (a cui avrei partecipato volentieri ma di cui non ero a conoscenza ed al quale avrei in ogni caso avuto difficoltà ad essere presente per cause “di forza maggiore”) ci tengo personalmente ad informare tutti voi di alcuni eventi e circostanze evidentemente non noti, di modo da chiarire la reale situazione e le inequivocabili responsabilità che l'Amministrazione e l'Ufficio tecnico del Comune devono assumersi al riguardo. Tenete inoltre presente che tutto ciò che leggerete in questo pro memoria, a meno che non sia indicato diversamente, è basato su atti e documenti.

Come molti di voi sanno, l'area in questione è di proprietà della mia famiglia e fa parte del parco della villa in cui io stesso sono residente. Il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) prevedeva che tra la villa e la via dell'Aiuccia si realizzassero tre comparti (61, 62 e 63) e due nuove strade oltre ad aree di parcheggio per i vecchi ed i nuovi residenti. Per motivi di molteplice natura non si riuscì mai a realizzare i comparti 62 e 63, dei quali eravamo proprietari totalmente (62) o parzialmente (63) e sui quali gravava l'onere di realizzare il completamento della via di Mezzo.

Nel periodo 2012-13, in previsione dell'adozione del Regolamento Urbanistico Comunale (RUC), abbiamo proposto al comune di accorpare la nostra porzione del comparto 63 col comparto 62 di modo da consentirci la realizzazione del risultante comparto “allargato” in piena autonomia e superare le maggiori difficoltà che si erano presentate, legate alla diversità di vedute tra i proprietari delle diverse porzioni. La proposta fu accolta molto positivamente dall'Ufficio tecnico, che diede parere favorevole.

Dopo tutte le questioni relative alla frana e nonostante ogni rassicurazione dell'Ufficio tecnico, nel 2014 dal Comune arrivò la sorpresa: non solo la proposta che avevamo fatto e che aveva già avuto il parere favorevole dell'Ufficio tecnico stesso non fu inclusa nel RUC adottato, ma il Comune pensò bene di riunire tutti e tre i precedenti comparti rimasti inedificati in un unico comparto che si estendeva ad est e ad ovest dalla porzione mancante della via di Mezzo (stralciando quindi l'altra strada prevista dal PRG).

Tra il 2014 ed il 2016 si sono susseguiti una serie di incontri (col Sindaco ed i tecnici), comunicazioni e osservazioni per cercare di spiegare al Comune che un unico comparto con così tanti proprietari di opinioni, intenti ed interessi differenti non avrebbe mai visto la luce e che pertanto anche la strada e le altre opere di urbanizzazione non sarebbero state mai realizzate. L’Amministrazione allora in carica, sostanzialmente la stessa di oggi (come ben sottolineato dal trionfale opuscolo “10 anni in Comune” che ci ha fatto recapitare nei giorni scorsi), ha proseguito diritto ed ha deciso di non modificare quanto già adottato.

Sia ben chiaro: nessuno mi toglierà mai la personalissima convinzione che questa soluzione urbanistica, a dir poco dilettantesca ed indegna di un'Amministrazione propriamente detta, non fosse in realtà volontariamente finalizzata a rendere consapevolmente irrealizzabile il comparto e la strada, poiché la diversità di vedute e gli attriti (anche in giudizio) tra i proprietari delle porzioni interessate erano ben noti all'Amministrazione ed all'Ufficio tecnico fin da prima dell’adozione del RUC ed io stesso mi premurai per tempo di esporre anche questi aspetti al Sindaco Omoboni nella maniera più chiara, diretta e formale.

Le nostre proposte erano state chiarite formalmente al Comune anche sotto il profilo della qualità dell'intervento, arrivando perfino a proporre il recupero della viabilità storica oggi a malapena percepibile, poiché era e rimane nostro primario interesse che in Panicaglia non si ripetano scempi speculativi come quelli che purtroppo tutti possono "ammirare" e che, tanto incredibilmente quanto imperdonabilmente, il Comune e l'Ufficio tecnico hanno approvato e consentito anche in tempi non troppo remoti. E questo lo scrivo non solo come residente, ma anche come dottore in restauro e conservazione dei beni architettonici a cui sta particolarmente a cuore la conservazione degli aspetti paesaggistici ed architettonici.

Al contrario l'Ufficio tecnico, che ribadisco aveva non molto prima autorizzato interventi deturpanti che hanno violentato irrimediabilmente la frazione, ha successivamente strumentalizzato la mancata vendita degli appartamenti realizzati nell'ultimo grande intervento speculativo in Panicaglia per respingere le nostre osservazioni senza minimamente interrogarsi circa le evidenti motivazioni dietro il fatto cheneanche uno degli appartamenti realizzati fosse stato venduto. E non certo per questioni economiche, dato che ovunque il mercato si era discretamente ripreso, ma solo ed unicamente per la "scarsissima qualità" dell'intervento edilizio di cui l'Ufficio tecnico e l'Amministrazione si sono resi corresponsabili in danno di tutta la frazione.

Ovviamente presentammo ricorso al TAR contro il RUC approvato nel 2016, ma i tempi della “giustizia” italiana sono noti ed il RUC arrivò a scadenza ben prima che la discussione del ricorso potesse iniziare. Come prevedibile e chiaramente annunciato al Sindaco (anche nella sua qualità di Assessore all'urbanistica) ed all'Ufficio tecnico, nessun tipo di accordo fu possibile trovare tra i proprietari per avviare anche solo la progettazione del comparto, motivo per cui ad oggi nulla è cambiato.

Arriviamo quindi ai giorni nostri. Tra il 2021 e il 2022 vi sono stati numerosi incontri col Sindaco, con gli Assessori e con i tecnici del Comune per presentare le nostre proposte in vista della predisposizione del Piano Operativo Comunale (POC). Abbiamo quindi formalizzato due proposte alternative:

  • nella prima abbiamo chiesto la conferma e l'estensione verso est del piano di recupero della villa e la conferma del piano di lottizzazione già previsti nel RUC;
  • nella seconda, che avremmo preferito, abbiamo chiesto l'introduzione di un unico piano di riqualificazione di tutta l'area, che comprendesse sia il recupero della villa fino al margine ovest della via di Mezzo che la lottizzazione di una piccola area ad est della via di Mezzo;

In entrambi i casi le aree e le capacità edificatorie richieste per la lottizzazione erano significativamente ridotte rispetto a quanto già previsto dal RUC (basti pensare che abbiamo richiesto 1.300mq di superficie edificabile contro i 1.800mq previsti dal RUC ed i 3.300mq previsti dal PRG per i soli comparti 62 e 63), ma soprattutto in entrambe le soluzioni abbiamo proposto di realizzare le opere di urbanizzazione, tra le quali il completamento della via di Mezzo, ricorrendo a risorse private e senza alcun onere per il Comune.

Abbiamo proposto di realizzare un intervento progettato con tipologie e tecnologie tradizionali per risultare quanto più armoniosamente inserito nel contesto specifico, che rispettasse le viabilità storiche e le formazioni arboree di pregio già presenti, che includesse anche destinazioni differenti dalla sola residenziale per poter prevedere spazi per utilizzo sociale, ricreativo e di servizio (perché le frazioni non possono essere ridotte a meri dormitori e ammassi di appartamentini, come invece è stato fatto negli anni e nei decenni passati e come l’Amministrazione attuale ha continuato a fare col POC adottato!).

Nulla di tutto questo è stato minimamente preso in considerazione dall'Amministrazione e dall'Ufficio tecnico, che sul punto hanno approvato il RUC così come adottato.

Addirittura nelle proposte relative al recupero della villa avevamo inserito strutture ed attrezzature che potessero essere utilizzati con finalità di protezione civile in caso di emergenza ed in particolare in previsione dei futuri eventi sismici... auguro a tutti noi di non dover mai avere concreta ragione di maledire gli odierni amministratori e tecnici per questa specifica decisione che hanno preso.

E questo in particolare lo scrivo a ragion veduta, avendo oggi la casa in cui sono residente danneggiata dagli eventi sismici del 2019 e del 2023 ed avendo già noi ospitato nell'area della villa gli sfollati del 1919, al punto che ancora oggi nella nostra proprietà vi è quel che rimane di due piccoli fabbricati realizzati dal Genio Civile per i servizi di base alle persone che rimasero all'epoca senza casa. Allo stesso modo il mio babbo ancora si ricorda bene quando nel 1960 dovette riarrangiarsi per diverse settimane coi genitori e tre fratellini dapprima in un fienile e poi in quella che oggi è utilizzata come autorimessa.

A tal proposito farebbe sorridere, se non fosse in realtà drammatico e gravissimo, come il Comune da un lato abbia recentemente "celebrato" il centenario del terremoto e dall'altro abbia respinto con indifferenza una delle pochissime proposte mirate alla prevenzione ed all'assistenza collettiva. Ciò evidenzia, oltre alle visioni miopi di tecnici ed amministratori, quanto la memoria sia corta perfino tra coloro che con la memoria si sciacquano la bocca per fini esclusivamente di facciata e di propaganda.

Già nel corso degli incontri nel 2022 abbiamo cominciato a confrontarci con scuse ben poco verosimili e credibili. Tra le tante ci venne detto che il Piano Strutturarle Intercomunale del Mugello (PSIM) impediva la realizzazione di opere nell'area, che l'area sarebbe tornata agricola, che non era più possibile realizzare nuovi immobili in Panicaglia (aspetto da tener presente alla luce degli sviluppi)... l'unica cosa su cui siamo sempre stati rassicurati era il mantenimento del piano di recupero per la villa, che non è mai stato messo in dubbio né dai tecnici né dai politici.

In merito a questo, durante un incontro, il Sindaco propose di concederci l'estensione del piano di recupero fino alla via di mezzo in cambio della cessione al Comune dell'area su cui la strada avrebbe dovuto essere realizzata nel caso in cui la lottizzazione non fosse stata in alcun modo possibile. Il tecnico lì presente dichiarò che le sembrava fattibile. Noi ovviamente, sempre qualora fosse stato realmente impossibile confermare anche la lottizzazione, ci dichiarammo ben disponibili.

La soluzione proposta dal Sindaco, senza dubbio attuabile, non sarebbe stata di poco conto: allo stato attuale avrebbe consentito al Comune di realizzare la strada mediante i fondi del PNRR (da cui il comune ha avuto un monte di milioni, come l'Amministrazione ha recentemente avuto modo di vantare pomposamente) ed inaugurare la strada entro il 2025.

Il 30 gennaio 2023, lo stesso giorno in cui il Consiglio comunale ha adottato il POC, partecipammo ad un incontro con un Assessore che più che "riunione" poteva definirsi a tutti gli effetti un'imboscata: al fine di convincerci a dare la disponibilità al passaggio di una linea "provvisoria" dell'ENEL proprio lungo il tracciato della strada da realizzare, per servire le case del comparto Aliboni, ci venne sostanzialmente fatto credere (senza però mai dirlo chiaramente) che qualcosa dalle nostre proposte (o forse la citata proposta del Sindaco) era stato incluso nel POC. Alla nostra richiesta di avere rassicurazioni concrete e di vedere cosa effettivamente prevedesse il POC che sarebbe stato votato pochi istanti dopo, nell'imbarazzo generale il tecnico del Comune lì presente ci disse che non era possibile mostrarci alcunché in quanto "protetto dal segreto" e che nulla sarebbe stato conoscibile se non dopo la pubblicazione sul Bollettino della Regione. Alla luce di questi atteggiamenti ambigui e delle pretese dell’ENEL poi meglio puntualizzateci telefonicamente in seguito (a cui in ogni caso formalizzammo per iscritto la nostra disponibilità, ma non certo alle loro arroganti condizioni) ma soprattutto di ciò che di lì a poco sarebbe emerso sul contenuto del POC poi adottato quel giorno, posso solo dire che facemmo benissimo a non fidarci.

Al di là delle stupidaggini sul segreto e sull'impossibilità di conoscere il contenuto delle delibere del Consiglio comunale, le cui sedute ed i cui atti sono tutti pubblici, il POC predisposto dall'Ufficio tecnico stralciava in realtà ogni previsione su Panicaglia fatta eccezione per un nuovo comparto edilizio a nord (eppure per mesi tra le varie cose ci avevano anche detto che a Panicaglia non si sarebbe dovuto costruire più nulla...) e per la previsione di esproprio dell'area della strada dal parco della villa.

Questo quindi era quello che l'Assessore ed il tecnico non volevano che conoscessimo mentre venivano a chiederci una nuova concessione al Comune. Questa finale meschina imboscata era il ringraziamento per l'immeritata serie di cortesie che abbiamo ingenuamente accordato dalla frana in avanti: la concessione del passaggio del cavidotto "provvisorio" Telecom, la tolleranza per il gasdotto passato nel parco a nostra insaputa da Publigas (agendo letteralmente come i ladri nella notte), l'aver fornito informazioni sulla situazione geologica di via del Cantone, l'aver soprasseduto su tutte le intrusioni e violazioni di tecnici ed incaricati comunali nel nostro domicilio e su tutte le voci che erano state messe in giro per tentare di addebitare a noi addirittura la responsabilità della frana (!!!), indirettamente avvalorate dall'Amministrazione con il suo risibile e tutt'altro che istituzionale agire... ma in effetti già tutta un'altra serie di azioni del Comune nei nostri confronti avrebbe potuto lasciar presagire il peggio (ma soprassiedo).

Mi dispiacque sinceramente molto quando fui poi contattato da una degli acquirenti degli appartamenti del comparto Aliboni per la questione della linea ENEL, poiché dovetti a malincuore rimanere fermo sulla nostra posizione e spiegare chiaramente che da parte nostra, alla luce del comportamento "estremamente scorretto" dell'Amministrazione (e dell'ENEL, su cui nuovamente soprassiedo), nessun'altra concessione avremmo fatto al Comune o comunque su materie per cui il Comune o qualcuno degli Amministratori avrebbero poi potuto vantare un qualche merito.

Diversi tra voi sanno bene che in generale abbiamo sempre cercato di venire incontro, nei limiti delle nostre facoltà, alle necessità di chi è venuto a chiederci cortesie di qualsiasi natura. Ma in quest'occasione proprio non ci è stato possibile decidere diversamente. Non ce ne vogliano i proprietari dei quartieri realizzati dall’Aliboni, che ovviamente possono considerarmi a disposizione qualora volessero conoscere esattamente i fatti in merito a questo specifico aspetto della vicenda.

Ritornando al POC, in seguito abbiamo presentato numerose osservazioni sia di carattere particolare che generale, ma ad inizio aprile 2024 abbiamo appreso essere state respinte in blocco dal Comune. Tra queste ovviamente vi era, nuovamente, il rinnovo della richiesta di inserimento di un programma complesso di riqualificazione insediativa che comprendesse tutta l’area (proposta a nostro avviso estremamente coerente rispetto a quanto prescritto dal PSIM ma totalmente disatteso nel POC adottato) con il rinnovo della disponibilità a realizzare il completamento della via di Mezzo e le altre opere di urbanizzazione con fondi privati. Tra l’altro dalla fine del 2023 avremmo anche avuto un'impresa molto grossa della zona interessata ad eseguire tutte le opere non appena possibile...

In definitiva la situazione inerente il completamento della via di Mezzo è la seguente:

  • l'Amministrazione di Borgo San Lorenzo ha respinto ogni nostra proposta che avrebbe consentito di realizzare la strada e riqualificare tutta l'area intorno con fondi privati ed in tempi decisamente rapidi;
  • analogamente l'Amministrazione ha respinto la proposta che avrebbe consentito al comune di completare la strada entro il 2025 sfruttando i fondi del PNRR;
  • l'Amministrazione e l'Ufficio tecnico hanno optato per la via più lunga e dispendiosa, oltretutto incerta, al fine di realizzare il completamento della via di Mezzo, tra l'altro presumibilmente senza le risorse economiche per poterla effettivamente percorrere ed assumendosi il rischio non solo di non poter concretizzare alcunché, ma di danneggiare le finanze pubbliche per le spese e tutti gli eventuali danni che il Comune potrebbe doversi sobbarcare se la futura Amministrazione proseguisse nelle intenzioni dichiarate nel POC;
  • l'area compresa nel parco della villa Magnani è e rimane a tutti gli effetti privata fino alla conclusione dell'eventuale esproprio (al momento neanche avviato, che richiederebbe in ogni caso anni ed a cui ovviamente a questo punto ci opporremo con ogni mezzo) e pertanto ogni voce relativa al fatto che sia stata acquisita dal Comune non solo è falsa ed infondata ma espone a rischi di varia natura chiunque gli dia credito in quanto si tratta a tutti gli effetti di pertinenza di un domicilio privato e pertanto inviolabile da chi non espressamente autorizzato dai proprietari.

Quello quindi che tutto ciò mi conferma, e spero che alla luce di quanto vi ho riportato ve ne rendiate ben conto anche voi, è che in definitiva e al di là di ogni chiacchera propagandistica all'Amministrazione del Comune di Borgo San Lorenzo non interessa assolutamente nulla della frazione di Panicaglia e delle concrete esigenze della cittadinanza... o se non altro di questa. Senza entrare nel merito di altre vicende che non ci riguardano direttamente o che ci riguardano in misura minore (ad esempio tutte quelle scaturite dalla frana), se avessero voluto risolvere questo specifico problema avrebbero potuto farlo in tempi rapidissimi e senza spendere un centesimo pubblico.

Staremo a vedere se l’Amministrazione che si insedierà a breve, qualunque essa sarà, vorrà adottare un atteggiamento più aperto, razionale e concreto. Per il momento mi sembrava necessario e opportuno mettervi a conoscenza di ciò che è realmente accaduto in relazione a questa specifica vicenda al di là di ogni chiacchera e di ogni strumentalizzazione propagandistica.

Ringraziando chi tra di voi avrà avuto la pazienza di leggere fino in fondo queste doverose precisazioni e rimanendo a disposizione di chiunque volesse approfondire la questione o vedere coi propri occhi la documentazione su cui questo pro memoria si basa, invio a tutti voi i migliori saluti.

Borgo San Lorenzo, 6 giugno 2024
Giulio Magnani

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